In Casa Inter fa discutere il caro abbonamenti per i tifosi nerazzurri. Oaktree o non Oaktree l’inizio non è certamente dei migliori…
C’erano una volta i distinti in piedi. Scomparsi definitivamente nel 1990. Erano definiti parterre. Il pubblico, assiepato attorno alle inferriate vedeva i giocatori ad altezza d’uomo.
Il costo del biglietto negli anni ’70 si aggirava intorno alle cinquemila lire. Un operaio guadagnava fino a 120mila lire. Gli abbonamenti nei distinti o parterre si aggiravano intorno a 40mila lire, più o meno un terzo di uno stipendio dell’epoca. Il caffè al bar lo pagavamo l’equivalente di 4 centesimi di euro! Appena 70 lire. Tra i beni di prima necessità, ovviamente, il pane a 230 lire al kg a fronte dei quasi 3 euro di oggi. Un litro di latte si poteva trovare tranquillamente intorno alle 250 lire. Il vino a 200 lire e ancora la pasta a 280. Lo zucchero a 245 lire e la benzina solo 148 lire a litro. Ancor prima, anche solo 110 lire a litro e, quando arrivò a 500 lire nel 1977, fece discutere tanto quanto i quasi 2 euro al litro (in autostrada anche di più) di oggi.
Di questi tempi mondo, l’economia e il calcio sono universalmente cambiati. Sono variati costi e conti, sono cambiate le entrate e le uscite. Una volta esistevano le bandiere, oggi non più. Oggi il parterre è un posto sconosciuto. Ora c’è il primo, il secondo o il terzo anello. Ci sono posti numerati e perfino settori.
Oggi non è più possibile contenere i costi. Ma neanche spennare i tifosi che, oltre a perdere energie, tempo e fegato (per molti), devono subire aumenti da capogiro per andare a seguire la propria squadra del cuore.
Inter, i pacchetti degli abbonamenti che non piacciono ai tifosi
Inter, l’era Oaktree comincia male: gli abbonamenti aumentano, gli stipendi no
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Se vogliamo fare un confronto con gli abbonamenti della stagione ormai conclusa gli aumenti vanno dal 12 al 23%, un salasso per le tasche dei nerazzurri. Il distinto centrale (secondo rosso) è aumentato del 21% e se pensiamo che lo stipendio medio è di 1100-1200 euro, si capisce la bastonata.
Per essere più precisi da 575 a 700 euro. Abbiamo preso ad esempio un posto medio, ma ce ne sono di tutti i gusti. I giocatori si vedono più lontani, ma lo stadio è al coperto, cosa che una volta era solo nei sogni.
Il club, inoltre, inaugura una nuova piattaforma di rivendita dei posti, accessibile però soltanto a chi sottoscriverà l’abbonamento Plus. Costerà di più di quello base (ad esempio, il secondo rosso da 700 verrà a costare ben 90 euro in più, ma permetterà di mettere in vendita il proprio posto quando non si potrà andare allo stadio, ottenendo un credito utilizzabile per altri biglietti o futuri abbonamenti).
Con questa piattaforma si potrà cedere gratuitamente il proprio posto a un altro possessore di tessera Siamo Noi per più di cinque partite, limite imposto ai possessori della versione classica (che peraltro non permette la rivendita per i match contro Milan, Juventus, Roma e Napoli).
Con questa formula il merchandising sarà anche scontato. Di riffa o di raffa un abbonamento medio arriverà a costare poco meno di uno stipendio. In tutta l’Eurozona lo stipendio degli italiani è quello che è rimasto cristallizzato rispetto a tutti gli altri paesi, ma per il resto accade esattamente il contrario.
Il pubblico dell’Inter è stato quello più presente da un paio d’anni a questa parte e non è certo questo il modo di ringraziarlo. Un dettaglio importante se Oaktree vorrà entrare nel cuore sin da subito nel cuore dei nerazzurri. A patto che un fondo abbia un’anima. Non c’è da scommetterci.