Contro l’Empoli si è vista la solita pazza Inter. Una sconfitta senza reagire che spezza i sogni scudetto, i sogni di una rimonta in classifica sul Napoli
La solita storia. Sempre! L’Inter si sbarazza del Milan, vincono la Supercoppa e poi cadono in modo inopinato con l’Empoli, disputando la partita casalinga più incolore della stagione.
La seconda sconfitta tra le mura amiche del Meazza, la sesta nel girone d’andata: numeri che di certo non portano tra le prime quattro del campionato, che disputeranno la Champions League la prossima stagione.
Tornando alla gara contro l’Empoli, ci sono poche cose da salvare. La nota positiva è sicuramente Kristjan Asllani che, entrato nella mischia nel momento peggiore della contesa, ha fatto vedere personalità e sicuramente ha provato a costruire lì in mezzo, dove le idee per tutta la gara hanno latitato. L’unica, però.
Il resto si è vista tanta confusione, giocatori demotivati e deconcentrati. La palma del peggiore sicuramente va a Milan Skriniar, ormai promesso sposo del Psg, apparso nervoso oltremodo, tanto da aver vinto il giro in doccia anticipatamente, lasciano i suoi in inferiorità numerica.
Non può essere dimenticata lo svarione di André Onana, che ha contribuito in modo decisivo alla prima sconfitta dei suoi colori del 2023. Tiro dell’appena entrato Tommaso Baldanzi (vent’anni non ancora compiuti), pallone sotto la pancia del portiere camerunese e milanesi sott’acqua.
Niente ossigeno, Simone Inzaghi ha provato con i cambi a far girare la giostra, ma inutilmente.
Pazza Inter con le scelte di Simone Inzaghi…
Pazza Inter, ci risiamo ancora. Ciao scudetto, ciao sogni gloriosi…
LEGGI ANCHE Calciomercato Inter, l’agente di Skriniar: non rinnoverà
L’ingresso di Raoul Bellanova è servito solo a intorpidire ancora di più la manovra e a far rimpiangere anche il più insicuro dei principianti. Far partire titolare Joaquin Correa è stata l’ennesima chance sprecata dal Tucu, tenere in campo un abulico e impreciso Henrikh Mkhitaryan per così tanto tempo non è stata una brillante idea.
Il nervosismo di Nicolò Barella non ha eguali, questo fa la summa di una serata da dimenticare, che deve far riflettere.
Due tiri veramente pericolosi dei nerazzurri: di Federico Dimarco nel primo tempo, parato con bravura dall’estremo difensore ospite, e di Stefan de Vrij nella ripresa che si è stampato sulla traversa, poi il nulla più assoluto.
Troppo poco, anche per battere una squadra come l’Empoli. Si può rimproverare qualcosa a Inzaghi, soprattutto nei cambi (come al solito) e l’assetto in campo, ma è un alibi che non regge del tutto. In campo ci vanno i giocatori, che hanno il vero termometro delle proprie emozioni e della partita.
Questa amnesia nel gioco, però, era successa anche dopo la vittoria con il Napoli. Facile da ricordare le prestazioni contro Monza, Parma (Coppa Italia) e Verona. Contro i brianzoli rimontati, dopo una ripresa da dimenticare, contro i ducali vittoriosi solo ai supplementari e con gli scaligeri successo striminzito dopo una litania durata novanta minuti.
Diventa sempre più incomprensibile questo stato delle cose: si vincono partite contro Barcellona, Napoli e Milan (in maniera legittima e convincente), ma appena la partita diventa di interesse anonimo, che non ha motivazioni particolari, l’Inter diventa improvvisamente schiava della propria inconsistenza e apatia.
Il mister piacentino non sembra avere il fisic du role di Antonio Conte, maniaco del dettaglio, che ossessionava la squadra con la sua continua presenza su ogni particolare della gara. Uno dei tanti temi su cui si discuterà.
Di certo, questa sconfitta rovina un po’ la festa della Supercoppa, poiché la classifica ora è diventata molto pericolosa. E’ presto per piangere, è tardi per recriminare. Il trend deve cambiare. La Juventus, al momento, non c’è più, ma continuare la stagione andando sulle montagne russe può diventare molto pericoloso. L’uscita dalla Champions League 2023-2024 sarebbe inconcepibile. Praticamente una catastrofe.