Da quando c’è Simone Inzaghi seduto sulla panchina dell’Inter la squadra si è trasformata. Siamo diventati un principe (ner)azzurro…
Quattromila (4000) euro di multa all’Inter per i cori offensivi verso Gian Piero Gasperini, il presidente dell’Atalanta Percassi che si lancia come un pasdaran sull’arbitraggio di Inter-Atalanta, un guardalinee che alza la bandierina ma viene corretto dal Var (sul 2-0 va ricordato, e l’atteggiamento dei giocatori dell’Inter era di calma olimpica: fate ciò che volete ma metteteci poco a decidere perché qui si deve continuare a giocare).
Prendendo tutto questo e tirandoci una riga su, resta il sonoro 4-0 rifilato dalla squadra di Simone Inzaghi a quella di Gian Piero Gasperini. Un dominio totale, agevolato dagli inciampi tecnici del portiere dell’Atalanta Carnesecchi. E che dimostra una serie di cose che fanno brillare gli occhi ai tifosi interisti.
Primo: davvero mai, a memoria di quasi un quarto di secolo (diciamo dalle gesta della cosiddetta Inter dei Record guidata dal Trap, annus mirabilis 1988/89), non si vedeva un’Inter così padrona della situazione, della singola partita da giocare così come di quella generale (vale a dire il calendario del Campionato, da gestire ormai con attenzione, ma a cuor abbastanza leggero da potersi concentrare sulla Champions). L’Inter ha di fronte, da qui a fine maggio, 6 partite a San Siro e 6 in trasferta. Tra le prime, le avversarie che per storia sono sempre meritevoli di assoluto rispetto sono Napoli, Milan, Lazio e Torino. Tra le seconde il vero passaggio ostico è l’ottimo Bologna guidato da Thiago Motta, responsabile di una delle poche sconfitte dell’Inter in questa stagione (Ottavi di Finale di Coppa Italia, Inter battuta a San Siro 1-2 e eliminata).
Inter, Inzaghi gioca bene grazie a uno spogliatoio unito…
Inter, Simone Inzaghi è un principe (ner)azzurro
Secondo: lo spogliatoio dell’Inter è compattissimo, tutti remano nella stessa direzione, non esistono polemiche, i giocatori si divertono (per loro stessa ammissione, si leggano le parole di tre “senatori” come Lautaro, Barella e Dimarco, ma anche del nuovo arrivato Frattesi).
Terzo: le stucchevoli polemiche sui supposti errori arbitrali a favore dell’Inter caricano la squadra al posto di irritarla. È evidente a tutti (meno che a isteriche frange di tifosi “opinionisti” sui social, tra le quali spiccano gli juventini), che l’Inter stia dominando.
Quarto: a memoria d’uomo, da sempre oseremmo dire, l’Inter non ha mai giocato così bene. La squadra di Inzaghi diverte, oltre a divertirsi. Che il magic touch duri a lungo.