L’Inter fa festa, la fannoi suoi tifosi che si godono la vittoria sul Milan, si godono la vendetta di Hakan Calhanoglu…
Vincere un trofeo è sempre una gioia immensa. Ma vincerlo contro i rivali di sempre, umiliandoli, vale molto, molto di più. L’Inter è scesa in campo con la fame giusta, con la giusta cattiveria. E, per una volta, l’ha mantenuta per tutti i novanta minuti.
Perché quando l’Inter fa l’Inter, e non la “pazza Inter”, non ce n’è per nessuno. E gli undici bei ragazzi di Inzaghi lo hanno dimostrato. Perché, di fatto, non c’è stata partita. E questa, per tutti loro, è una vittoria che ha il dolce sapore di una rivincita.
Già: una rivincita per quello scudetto, l’ultimo, che gli abbiamo regalato e che ancora brucia. E se, forse, una Supercoppa non è importante quanto uno scudetto (quello che oggi sostengono i “cugini” per rispondere ai sacrosanti “sfottò”) umiliare il proprio storico avversario davanti agli occhi di tutto il Mondo è comunque un segnale forte.
E anche una belle soddisfazione. Questa vittoria potrebbe cambiare tutto, anche a casa nostra, in Campionato. Perché se il Napoli sembra irraggiungibile, il Milan è lì, a un passo. E tra meno di un mese ci sarà un altro derby, questa volta a San Siro, davanti al nostro pubblico, al nostro popolo.
Inter ora non fai scherzi. E Calhanoglu pensa già al derby di ritorno…
Inter, che goduria battere il Milan. Che goduria la faccia di Calhanoglu…
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Un popolo, quello nerazzurro, che ieri si è potuto godere una partita, per una volta, perfetta. Dall’inizio alla fine. Senza dubbi, incertezze, passi falsi. Edin Drezko da manuale, Lautaro Martinez che, dopo la vittoria al Mondiale, tutt’altro che appagato, è tornato con più rabbia e più fame di goal che mai.
E ancora Federico Di Marco, sempre più indispensabile, il “solito” Barella, Acerbi sempre più titolare con merito.
E poi lui, il grande ex: Hakan Calhanoglu. Per cui questa vittoria vale ancora di più. E che goduria ascoltare le sue parole. E poi quel sorriso quando parlava del Milan. Già che goduria…
Ma in terra d’Arabia il merito è stato di tutti, Inzaghi in primis. Ed è davvero difficile trovare difetti a questa squadra.
Ora, però, bisogna andare avanti. Giusto festeggiare, giusto godersi il trionfo, il primo trofeo della stagione.
Ma non bisogna mollare né tornare indietro. E l’Inter, spesso, lo fa: vedi i due punti persi contro il Monza dopo l’impresa con il Napoli. L’imperativo è andare avanti, andare avanti così. Perché la stagione è ancora lunga. E perché, se l’Inter gioca in questo modo, nessun obiettivo appare davvero irragiungibile.