L’Inter in finale è la vittoria di Simone Inzaghi: il tecnico nerazzurro parla con orgoglio del successo nell’Euroderby con il Milan e si toglie qualche sassolino
La vittoria di Simone Inzaghi. Dopo mesi di critiche, dopo i due campionati persi anche Simone si prende la sua rivincita, portando l’Inter alla finale di Champions a 13 anni dall’ultima volta e per la sesta volta nella storia del club nerazzurro.
Al fischio finale Inzaghi ha abbracciato i suoi collaboratori, era sereno, sorridente. Ma sa che il lavoro non è ancora finito perché lui, specialista di coppe, non vuole certo fermarsi alla finale. Che non è un trofeo, ma un traguardo in cui l’Inter e i giocatori hanno creduto sin dal primo giorno:
È stato un percorso lungo e difficile, ma i ragazzi ci hanno creduto dal primo giorno. È un traguardo voluto e ottenuto con tanti sacrifici.
Euroderby, Inter-Milan, Inzaghi come Mourinho? Lo scenario
Euroderby, Inter-Milan, la rivincita di Inzaghi: so chi c’era nel momento del bisogno…
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Sassolini? Inzaghi afferma di non averne (mente) dopo mesi in cui è stato al centro delle critiche, anche dei propri tifosi e della dirigenza, che ha sondato diversi altri allenatori. Simone, però, è rimasto lucido, ha raddrizzato la rotta in campionato e raggiunto due finali.
Parla di chi c’era nel momento del bisogno. In quel momento in cui tutto sembrava nero e preoccupante:
Non ho sassolini da togliermi. So chi c’è sempre stato, e chi non c’era nel momento del bisogno. Sono orgoglioso.
Steven Zhang lo ha confermato a fine partita, ma il suo futuro è ancora da scrivere. Non bisogna escludere, infatti, uno scenario “alla Mourinho”. Con lui che vince e saluta.