Paolo Di Canio non ha peli sulla lingua: l’ex giocatore afferma sul suo ex compagno di quadra Inzaghi che non è allenatore da Inter.
L’andamento incostante in campionato dell’Inter stimola sempre un dibattito assai acceso. Il cammino più che distinto nelle coppe non è stato lo stesso in Serie A, dove attualmente i nerazzurri hanno accumulato ben 9 sconfitte. Tra ex calciatori le opinioni sono discordanti. C’è chi in ogni caso afferma che Simone Inzaghi ha fatto un buon lavoro e chi invece lo giudica insufficiente, come Paolo Di Canio.
L’ex Lazio, con il quale ha giocato assieme a che Inzaghi nei primi anni 2000, intervistato a Tuttosport ha espresso parole di rammarico per il suo ex compagno di squadra ed ora allenatore Inzaghi. Dice in particolare:
Ha vinto due Supercoppe ed una Coppa Italia e questo glielo riconosco. Tuttavia quest’anno mi aspettavo che facesse un progresso personale. Invece lo vedo ancora agli stessi livelli di quando era a Roma. Ho la sensazione che non sia allenatore da grande club
Inter, Di Canio e le colpe di Inzaghi: “Non sa ricaricare la squadra dopo una vittoria”
Paolo Di Canio non ha peli sulla lingua: l’ex giocatore afferma sul suo ex compagno di quadra Inzaghi che non è allenatore da Inter.
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Nel corso della lunga conversazione con la testata sportiva torinese, in cui si fa una riflessione a 360° sulle big di Serie A, Paolo Di Canio poi si sofferma sull’Inter. In particolare, egli ritiene Simone Inzaghi non capace di mantenere una costanza di rendimento soprattutto in campionato. Di lui Di Canio afferma le seguenti parole:
La difficoltà maggiore è guidare una squadra dopo una vittoria. Simone fa bene a festeggiare i traguardi raggiunti ma quando perde continua a rivendicare quelli e a non resettare e pensare ai prossimi obiettivi. Credo che non sappia ricaricare la squadra dopo un successo
Inoltre, Di Canio fa un confronto con il tecnico rivale cittadino Stefano Pioli, nonché predecessore di Inzaghi sulla panchina dell’Inter. L’ex Lazio e Sunderland afferma che Pioli, al contrario di Inzaghi, è migliorato sotto un punto di vista della mentalità da trasmettere alla squadra. In più, quando capitano le sconfitte, egli non cerca mai scusanti, ma fa spesso autocritica. Dice:
Stefano non ricorda ad ogni gara sbagliata di aver vinto lo scudetto ma è critico con sé stesso e di giocatori. Con tutto il bene che gli voglio, ma Inzaghi forse non ha ancora capito dove si trova. A Milano la vittoria è una routine, non è come a Napoli. Manca la fame e Inzaghi su questo deve alzare l’asticella.