Manca sempre meno a Porto-Inter e le relazioni tra il tecnico Sergio Conceiçao e l’Italia sono diverse: dalla fede alla competizione.
I nerazzurri si preparano a fronteggiare il Porto in una gara che vale di fatto una stagione per il tecnico Simone Inzaghi, sebbene la società abbia ribadito che non è più tollerabile trascurare il campionato. Martedì, allo stadio Do Dragao che si prevede tutto esaurito con una delle tifoserie più calorose d’Europa, Inzaghi rivedrà per la seconda volta il collega ed ex compagno di squadra Sergio Conceiçao.
L’allenatore portoghese, sulla panchina del Porto dal 2017, affronta per l’ennesima volta una squadra italiana agli ottavi. L’ultima avversaria tricolore è stata la Juventus nella stagione 2020-21, uscendone vincitore contro ogni aspettativa. Ciononostante, Conceiçao non ha un cattivo ricordo del nostro Paese, avendoci passato diverse stagioni da giocatore. Ecco perché è corretto rivelare alcuni retroscena sull’avversario che i nerazzurri affronteranno domani sera.
Porto-Inter, Conceiçao: il rapporto odi et amo con l’Italia
Manca sempre meno a Porto-Inter e le relazioni tra il tecnico Sergio Conceiçao e l’Italia sono diverse: dalla fede alla competizione.
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Il Corriere della Sera prova a fare un’analisi ai raggi X di Sergio Conceiçao. Il quotidiano milanese, infatti, sottolinea come l’allenatore ed ex giocatore di Inter, Parma e Lazio abbia delle caratteristiche tutte particolari. Innanzitutto, ha una profonda fede religiosa che lo rende saldo nel proprio carattere. Questa fede che lo ha convinto a sposarsi molto giovane (a soli vent’anni) e ad avere ben cinque figli, di cui tre sono calciatori professionisti.
Altra caratteristica raccontata da chi gli sta vicino è il suo amore per l’Italia. Lui di recente ha affermato come ami profondamente il nostro Paese, seppur pieno di contraddizioni, che gli ha insegnato molto. Il suo segreto è mai smettere di imparare, anche da chi è meno forte. Questa filosofia la trasmette ai propri giocatori, che cercano di ripagarlo al massimo. Riusciranno anche all’imminente gara di ritorno, che si profila una bolgia di tifosi?