Il Presidente dell’Inter Steven Zhang esulta per il momento: l’udienza fissata a Milano su richiesta dei creditori cinesi è rinviata.
Il futuro dell’Inter dipende anche e soprattutto dai problemi finanziari della famiglia Zhang, in particolare del giovane Steven. L’attuale Presidente nerazzurro, infatti, ha problemi nei confronti di alcuni creditori cinesi. La China Construction Bank of Asia reclama dal rampollo della famiglia Zhang la restituzione di oltre $300 milioni che aveva dato in prestito.
Zhang da parte sua ha sempre affermato di non aver mai firmato alcun documento che attestasse il prestito. Tuttavia, i creditori cinesi gli hanno mosso ben tre cause in tre continenti diversi: una negli USA, una in Asia (Hong Kong) e una in Europa, presso il Tribunale di Milano. L’udienza doveva essere tenuta nella giornata di mercoledì 8 marzo, ma è rinviata al prossimo mese, forse il 23. Lo scrive Tuttosport.
Inter, Zhang schiacciato tra l’incudine dell’udienza e il martello del bond declassato
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Il rinvio dell’udienza al Tribunale di Milano fa respirare per il momento Steven Zhang. Si tratta però di una vittoria di Pirro, poiché la prossima settimana (precisamente il 13 marzo) ci sarà un’altra udienza per la stessa causa, ma a livello penale. Questa volta è a Hong Kong, tribunale che aveva imposto la scorsa estate un patteggiamento di somma da restituire per Zhang a CCB. tale somma non è mai arrivata al creditore ed ora la parte lesa si rifà al Tribunale asiatico per:
oltraggio al tribunale di HONG Kong a causa delle dichiarazioni giurate nel procedimento che ha portato all’entrata in vigore della sentenza di Hong Kong.
La causa pendente contro le banche cinesi però non è il solo grattacapo che Zhang deve affrontare. Oltre al prestito da restituire a Oaktree entro il 2024, c’è poi una pessima notizia circa l’affidabilità del bond emesso nello scorso anno. L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha declassato il prodotto finanziario definendolo “altamente speculativo”. In caso di condanna a Zhang, verrebbero meno le covenants del PIK di Oaktree, che non garantirebbe più il rifinanziamento.