L’Inter agguanta il Milan all’ultimo respiro: dopo 3 legni e altrettanti goal annullati Stefan de Vrij segna un goal che potrebbe rivelarsi fondamentale per i campioni d’Italia
5 febbraio 2022, ore 19:30. Duecentotrentesimo derby della Madunina, l’Inter – sul piano del gioco – sta triturando il Milan. E, con una gara in meno, si trova virtualmente a +7 sui cugini. Ma vince solamente per 1-0: la partita cambia l’inerzia con la girandola dei cambi. Così un po’ casualmente Giroud pareggia la contesa e al minuto 78 – sono le ore 19.38 – trova il goal del definitivo sorpasso. Come? Aggirando la morbida, morbidissima marcatura di Stefan de Vrij, fino ad allora perno indiscusso della retroguardia nerazzurra.
Qualcosa in quella fredda serata si inceppa. Gli uomini di Simone Inzaghi nelle successive sei gare racimoleranno la miseria di sette punti e a maggio si faranno scucire lo scudetto dal petto proprio in favore del Diavolo. Anche il muro eretto dal centrale olandese non sarà più lo stesso. L’anno successivo con l’arrivo di Francesco Acerbi il numero sei perderà pure i galloni della titolarità.
L’Inter pareggia in pieno recupero: ecco perché la rete di de Vrij vale 3 punti
Inter, Stefan de Vrij riscrive la storia del derby (e forse del campionato)
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Ma come disse qualche saggio prima di noi, il calcio è una metafora migliorata della vita. Ti concede sempre l’opportunità del riscatto. E Stefan de Vrij nel corso di questi due anni ha pazientemente aspettato. In silenzio, lavorando a testa bassa. Certo, qualche altro errore c’è stato (su tutti la rete del 2-1 di Depay a Madrid, similissima a quella “incriminata” di Giroud). Ma al momento del bisogno, con lo stesso Acerbi fuori causa da oltre tre mesi, l’ex Lazio è tornato sui suoi livelli.
2 febbraio 2025, ore 19:59. Tre anni dopo, giorno (e minuto) più, giorno (e minuto) meno. Questa volta in un derby che sembra stregato. Perché la fortuna è cieca, ma la sfiga – lo sappiamo – di vede benissimo. E magari ti stampa sul palo tre conclusioni a portiere battuto. O ti toglie un rigore sacrosanto. Oppure fa in modo che, pur trovando per diverse volte il bersaglio grosso – tra un fuorigioco e una spinta – ci sia sempre qualcosa che strozza l’urlo di gioia in gola. Ma questa volta al minuto 92 e 37 secondi a girarsi è stato De Vrij. Riscrivendo così la storia dell’ennesima stracittadina che sembrava già persa. Riscrivendo (forse) anche la storia del campionato: una rete che – grazie anche al preciso mancino di Angeliño in Roma-Napoli – vale almeno tre punti. Gli scudetti si vincono anche con questi particolari.