La lezione dell’asterisco in Casa Inzaghi è stata imparata alla perfezione dalla sua Inter. Ora Lautaro però…
Pesava niente, l’altro. Poi, fu un macigno. Ma la lezione dell’asterisco – vogliamo pensare – è stata imparata a casa Inter, al prezzo di un doloroso scudetto perso.
E dunque questo asterisco (quello risalente alla partita con la Fiorentina, interrotta per malore di Edoardo Bove) viene tenuto nel giusto conto.
Nessuno all’Inter lo pensa come un bagaglio di tre punti mancante ma scontato, piuttosto quel simbolo stellato e pungente non viene proprio pensato.
I ragazzi di Simone Inzaghi marciano come se non esistesse: si sta rincorrendo la sorpren-dente Atalanta in cima alla classifica, punto e basta. I peccati di supponenza sono stati archiviati con lo spreco di Inter-Juventus (da 4-2 a 4-4 per gentile omag-gio della ditta nerazzurra).
Inter-Como è stata una partita psicologicamente faticosa fino al gol ansiolitico di Carlos Augusto, ma la stagione è lunga e tutte queste piccole fatiche potrebbero finire per pesare. C’è solo un’assicurazione che potrebbe funzionare: una cura non da cavallo, ma da Toro.
Lautaro Martinez si deve sbloccare. E con l’ultima dell’anno a San Siro l’attaccante nerazzurro sembra al-lontanarsi dall’happy ending che tutto il popolo neraz-zurro (ieri ancora plaudente sugli spalti all’uscita dal campo del suo capitano) sogna a breve termine.
Inter, asterisco o no ci serve Lautaro Martinez
Inter, la lezione dell’asterisco è stata imparata a casa Inzaghi…
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Con un Lautaro Martinez anche solo al 75% le partite che restano si farebbero più facili. Solo che l’attaccante argetino ha cominciato a palesare una “somatizzazione” del suo caso. Almeno due le azioni egoiste del Nostro, quando i compagni (Barella su tutti) erano posizionati meglio al tiro. Segno di malessere e inquietudine. Il prosieguo del campionato dirà tutto del futuro di Lautaro: perché, nonostante quel che possano dire i vertici nerazzurri, se il Toro non torna a essere lui, il prossimo mercato estivo potrebbe prevedere qualche colpo di scena.
Di certo, i tifosi nerazzurri vedrebbero con angoscia la cessione di Marcus Thuram (che, a differenza di Lautaro, ha un ottimo mercato), l’unico attaccante ca-pace di metterla dentro del quartetto allestito da Marotta e Ausilio.
Così come non avrebbe senso scalzare Lau-taro, mettendolo in panchina con tutto il suo stellare sti-pendio, a vantaggio di un nuovo attaccante preso in estate. Forse sbagliamo a essere così pessimisti. Forse il Toro (anzi, speriamo vivamente) ci smentirà rendendo ridicole queste parole.
Ma al momento dobbiamo ringraziare Marcus Thuram e Simone Inzaghi (colui che ha costruito un gioco collettivo capace di mandare in rete quasi tutti i giocatori nerazzurri) se siamo lassù.
Insomma, se c’è un asterisco che pesa nella testa dell’Inter e dei suoi tifosi è quello che riguarda le sorti di Lautaro. Speriamo che scompaia insieme agli altri asterischi, quello che già c’è e quello che verrà causa Supercoppa. Per aspera ad astra (attraverso le difficoltà si raggiungono le stelle), dicevano i latini. Per aspera ad asterisco è la versione dell’Inter 2025.