Chef Tomei cucina l’Inter e il suo presidente Steven Zhang. Da interista vero due richieste fatte, solo una esaudita…
Al civico 12 di Corso Europa, a pochi passi da Piazza San Babila, centro nevralgico del business, della moda e degli affari milanesi, ha inaugurato Corteccia.
Aperto dal 20 gennaio, dal lunedì al sabato per pranzo e cena, il nuovo ristorante porta una firma riconoscibile e fortemente identitaria: quella dello chef Cristiano Tomei, origini toscane e una cucina geniale che unisce territorio, tradizione e apertura al mondo.
Chef Tomei, si propone al pubblico milanese come osteria contemporanea, con un’offerta basata su piatti dalla solide radici, fortemente riconoscibili al palato e preparati con ingredienti stagionali (ritorna il tema tanto caro allo chef della ‘cucina di mercato’) come i Tortelli Olio d’erbe e il Fritto misto di mare e terra su fazzoletto.
La stessa filosofia che ha consacrato il suo storico ristorante d’alta cucina – L’imbuto di Lucca – approda ora a Milano, alleggerita per accogliere i gusti di un pubblico vario, da quello business a quello più giovane.
Inter, Chef Tomei cucina Zhang all’italiana…
Inter a tavola, Chef Tomei cucina per benino anche Steven Zhang…
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E se una sera al Corteccia di Milano si presentasse Steven Zhang, Chef Cristiano Tomei che cosa gli direbbe?
Si è già presentato a Lucca, al mio Imbuto. La prima volta che ci siamo incontrati gli ho detto: “Steven comincia a frugare nelle tasche che qui non ci siamo…”. E lui si è messo a sorridere. Gli ho chiesto anche di essere un po’ più italiano e questo secondo me lo sta imparando, si sta impegnando un po’ di più…
Oggi cosa gli direbbe?
Di credere nei giovani. Di non fare il solito errore del calcio italiano, di perdere i giovani bravi. Di portare avanti un progetto a lungo termine. Sennò poi dopo quando diventano forti sono già in Inghilterra e non li puoi più prendere…