In un’editoriale di un paio di settimane fa ci siamo posti una precisa domanda: quanto pesa un punto? Risposta ovvia, a campionato finito: come un macigno. Un mattoncino che, come nel gioco del jenga, può tenere in piedi una torre o al contrario farla crollare. Così, per la seconda volta negli ultimi quattro anni la Beneamata perde lo scudetto per una questione di minimi dettagli: rigori non dati (in casa contro le romane), pali e traverse – ogni riferimento al derby di ritorno è puramente intenzionale – reti subite con il fischietto nella bocca dell’arbitro pronto al triplice fischio, maledetta Bologna. Ma essendo una versione migliorata della vita, il calcio riesce sempre a dare un’altra possibilità allo sconfitto: al di la di come finirà sabato sera, arriverà il calciomercato che (finalmente, dopo anni di parametri zero) colmerà le lacune di questo 2024/25, l’Inter e Simone Inzaghi avranno modo di rifarsi sul patrio terreno.
Calciomercato Inter: avanti con Simone Inzaghi. Ma…
Al-Hilal permettendo, ovviamente. Sì, perché a quanto pare il club saudita avrebbe addirittura rilanciato l’offerta faraonica fatta recapitare nei giorni scorsi al Demone di Piacenza. Con la prima proposta – si è parlato di una ventina di milioni – rispedita al mittente, la compagine che annovera tra le file dei suoi tesserati Koulibaly, Joao Cancelo e Milinkovic-Savic avrebbe alzato pesantemente la posta. Secondo Repubblica fino a 30 milioni, per i francesi de L’Equipe addirittura arrivando a quota 50.
Cifre da capogiro, fuori mercato per l’Inter. E per qualsiasi società europea. Sarebbe una “scelta di vita” per l’allenatore campione d’Italia 2023/24. Pecunia non olet, eppure il pallone da questa parte del globo dove si è costruita la storia del mondo, rimane di un altro pianeta rispetto al grande fiasco della Saudi League. Com’è giusto che sia il mister farà le sue considerazioni, mentre – dal canto suo – l’Inter sembra aver fatto la sua scelta. Avanti con Simone Inzaghi, senza dubbio alcuno. Dall’altra parte del globo Oaktree più che ai trofei guarda ai percorsi (economici): per il ” maggiore artefice del ciclo” – queste le parole del presidente Giuseppe Marotta – parlano i conti, sarebbe pronto un prolungamento a 10 milioni annui. I petrodollari chiamano, l’Inter non molla.