L’Inter vola alle semifinali di Coppa Italia e si guadagna la rivincita contro il Milan, decisive le giocate di Marko Arnautovic e Joaquin Correa: c’è finalmente vita oltre la ThuLa?
Una magia balistica di Marko Arnautovic e un guizzo di Joaquin Correa per regalarsi la rivincita stagionale contro i cugini del Milan. È “soltanto” Coppa Italia ma l’Inter 2 nei quarti della seconda competizione nazionale per importanza regola la Lazio con il classico risultato all’inglese. Un 2-0 propiziato dalla magnifica rete dell’austriaco e dallo slalom del Tucu che ha portato al rigore trasformato da Hakan Calhanoglu.
Bene i nerazzurri: oltre ai due attaccanti, note positive da Martinez, Bisseck e Zielinski. Bravo e coraggioso Simone Inzaghi che comunque ha affrontato la quinta forza del campionato con una squadra – a dir poco – imbottita di riserve. Sperimentando oltretutto qualcosina nella ripresa, ibridando il ben poco ortodosso (per i canoni del mister) 4-4-2 con un inedito Bastoni a tutta fascia. Così se Calha ha ritrovato minuti di qualità e una realizzazione che tanto può fare per il morale, la vera notizia è che (al netto di ogni sensazionalismo) ci può essere vita oltre la ThuLa.
Inter senza la ThuLa? In Coppa Italia ci pensano Arnautovic e Correa
Inter, c’è (finalmente) vita oltre la ThuLa?
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Eccoci dunque a Marko Arnautovic e Joaquin Correa. I quali, a differenza di Mehdi Taremi, non hanno fallito l’ennesima occasione. Dopo aver deciso la ben più importante sfida contro la Fiorentina in Serie A, il numero otto si è ripetuto in Coppa Italia. Lavoro sporco e giocate importanti: semplicemente quello che ci siamo sempre aspettati dall’ex Bologna. E magari qualche goal. Non è mai stato un centravanti da killer instict (e nostro malgrado in questo anno e mezzo ce ne siamo accorti). Ma con questa testa e rinnovata fiducia potrà tornare utile, magari nelle rotazioni contro avversari non proprio impossibili – Monza, Parma, Cagliari e Verona.
Da qui a maggio potrebbe sparare le ultime cartucce pure l’argentino. L’ormai ex pupillo di Simone Inzaghi si è fatto perdonare “l’ammutinamento” di sabato sera (per dirla alla Savicevic: «macchina non sente dolore, Dejan si») con un ingresso propositivo. Capiamo perfettamente che – anche – San Siro abbia finito il credito di pazienza, ma lo ribadiamo. Nei fatti recuperare Correa consegnerebbe all’intero gruppo squadra una freccia che manca da parecchio tempo. Ovvero il saper creare superiorità numerica. In certe gare potrebbe far davvero comodo.
C’è vita oltre la ThuLa? Forse che sì, forse che no – prendendo in prestito il titolo di un romanzo di Gabriele d’Annunzio. Per il mister l’onere di resuscitare Arnautovic e Correa potrebbe significare l’onore di arrivare fino in fondo su tutti e tre fronti. Sarebbe roba da consegnarlo alla storia.