L’Inter a Oporto si gioca tanto, forse tutto. Ne è convinto anche Fabrizio Biasin che sa che Simone Inzaghi si gioca la sua panchina
Fabrizio Biasin saluta Simone Inzaghi. Lo fa capire chiaramente nel suo editoriale sul portale di Sportitalia. Dentro o fuori, proprio come l’Inter in novanta minuti decisivi per tutti, anche per le tasche di Steven Zhang.
L’Inter si gioca molto. Anzi, quasi tutto. Perché andare ai quarti di Champions significa prestigio, certo, ma significa soprattutto evitare che i cugini del Milan ti dicano “noi ci siamo e voi no, pirletti” e significa anche mettere in tasca una ventina di milioni che sono oro colato, e significa anche alleviare la pressione mediatica, inevitabilmente altissima dopo la mazzata di La Spezia. L’ennesima, tra l’altro. Ecco, sì, la partita di questa sera è decisiva per l’Inter e lo è soprattutto per il suo allenatore, Simone Inzaghi, per molti già trombato e se non è così, beh, poco ci manca…
Insomma al Dragao l’Inter si gioca una fetta del presente ma soprattutto del futuro. Proprio come il suo allenatore che sa che senza un finale di stagione da grande squadra il prossimo 30 giugno potrebbe essere costretto a lasciare la Milano nerazzurra…
Inter, Biasin non dà tutte le colpe a Inzaghi…
Inter, Fabrizio Biasin: Simone Inzaghi ai saluti? Poco ci manca…
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Ma quante colpe ha realmente il tecnico? Quante la società? E quante i giocatori? L’analisi di Fabrizio Biasin è chiara:
Ora, quante colpe ha il tecnico per queste otto sconfitte in campionato? Molte, del resto è l’allenatore mica per caso. Quante responsabilità ha nello specifico per il ko di venerdì scorso? Mah, qualcuno dirà “moltissime”, ma è anche vero che per tirare 27 volte e non fare gol ci vuole tanto impegno. È vero, la faccenda del rigorista più o meno improvvisato pesa sul tecnico, ma dire che questa squadra sia senza motivazioni (27 tiri!), senza condizione (cazzata) e totalmente allo sbando ci sembra francamente un’esagerazione…
La verità è che a questa squadra manca qualcuno che sappia fare la reale differenza quando l’avversario si rintana nella sua area, un Kvaraskhelia, tanto per citare il migliore in serie A in questo momento. L’Inter ce l’aveva. Si chiamava Ivan Perisic. Ma per ragioni di bilancio anche lui non c’è più…
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