A “Che tempo che fa” Lautaro Martinez ha raccontato i retroscena della maglia numero 10 all’Inter, la stessa che aveva al Racing
Lautaro Martinez è arrivato in Italia, all’Inter, anche grazie al lavoro di Diego Milito e alla sua corsia preferenziale con i nerazzurri. Proprio Milito a cui l’attuale capitano nerazzurro subentrò il 31 ottobre 2015 per il suo esordio con la magia del Racing.
Una giornata indimenticabile, raccontata a “Che tempo che fa”:
Il 31 ottobre 2015 ho fatto l’esordio in Argentina, è uscito Milito, sono entrato io al suo posto. Lui è una persona che mi ha dato una grande mano, perché all’epoca avevo 17 o 18 anni, mentre lui arrivava dall’Inter e mi ha insegnato tanto.
Inter, Lautaro: la 10? La stessa del Racing. E Messi…
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Appena arrivato ha avuto subito la numero 10, la stessa che aveva al Racing. Lautaro racconta com’è andata, con il lavoro di Piero Ausilio, fondamentale nel convincere quello che, allora, era un ragazzo di appena ventun anni. Quella maglia che poi non ha più lasciato e che, si spera, non lascerà per ancora diversi anni:
Quando sono venuti a prendermi in Argentina, io giocavo con il numero 10 là. Sapevo che forse era libero e ho chiesto a Piero Ausilio se avessi potuto usare il 10. Mi hanno detto ‘ci pensiamo un attimo’. Poi quando sono arrivato mi hanno dato il 10.
Lautaro non ha mai conosciuto Diego Armando Maradona, ma ha avuto e ha tuttora la fortuna di giocare con Lionel Messi in Nazionale. Un compagno che inventa ogni volta cose nuove, difficili da pensare per tutti gli altri calciatori. Un vero e proprio “animale da competizione” stando alle parole di Lautaro:
Messi è un amico e un compagno. La cosa più strana è che in allenamento vedi cose che sembrano strane: sembra che lui giochi un altro sport. A volte si inventa delle cose che tu neanche conosci. Ogni volta ha una cosa nuova: è un animale da competizione, un animale che non vuole mai perdere niente.