Grande classica del pallone italiano, Inter-Lazio potrebbe essere tanto la partita del controsorpasso sul Napoli, quanto quella del quarto scudetto partenopeo. Non è una finale, insomma, ma poco ci manca. E, come ben sappiamo, non è nemmeno la prima volta che i nerazzurri arrivano a giocarsi una fetta di tricolore davanti alle casacche biancocelesti. Nei precedenti all’Olimpico andò malissimo nel 2002. Decisamente meglio otto stagioni più tardi. Storie iconiche, del 5 maggio e dell’ironico striscione “Oh nooo” srotolato dai tifosi capitolini alla rete di Walter Samuel.
L’unica certezza per i tifosi nerazzurri è che – anche in caso di passo falso di Lukaku e soci con contemporanea affermazione della Beneamata – bisognerà aspettare l’ultimo turno per provare a vincere il ventunesimo scudetto. Questa volta, però, in attesa di buone notizie da Parma, le sorti del campionato passano da San Siro. Un dolce ricordo, anche se lontano nel tempo: esattamente cinquantanove anni fa – era proprio il 15 maggio 1966 – Inter-Lazio terminava 4-1. Il Biscione si cuciva lo scudetto sul petto. Ma non solo: la decima affermazione nella massima competizione nazionale equivaleva alla prima stella.
Inter-Lazio 4-1, correva l’anno 1966
Racconti di Grande Inter, campione del mondo in carica nonché fresca vincitrice di due Coppe dei Campioni. In quella stagione la cavalcata europea si fermò in semifinale al cospetto del Real Madrid. In patria, invece, il titolo veniva insediato dal Bologna e – guarda caso – dal Napoli.
Anche allora era la penultima giornata. In un Giuseppe Meazza esaurito in ogni ordine di posto gli uomini di Helenio Herrera passarono sul finire della prima frazione grazie al destro da fermo di Luis Suarez. Gli ospiti pareggiarono verso l’ora di gioco ma in pochi giri di lancette Sandro Mazzola e un’autorete apponevano sulla maglia nerazzurra la stella dorata, simbolo del decimo scudetto. Allo scadere ci sarà gloria anche per Angelo Domenghini, autore del 4-1. Un precedente forse un po’ datato, ma senza dubbio importante: e chissà che in qualche modo la storia possa ripetersi nuovamente…