Beppe Marotta ha parlato a pochi minuti dall’inizio di Porto-Inter: futuro scritto per Romelu Lukaku, mentre per Simone Inzaghi…
L’Inter si gioca una fetta molto importante di stagione contro il Porto. I nerazzurri hanno la possibilità di andare ai quarti dopo undici anni e, a pochi minuti dalla partita, ha parlato ai microfoni di Mediaset Beppe Marotta.
L’amministratore delegato nerazzurro è consapevole dell’importanza della partita. Una partita in cui giocare con il cuore per fare un risultato da Inter:
Lo è per il presente, è una partita importante che va giocata veramente buttando il cuore al di là dell’ostacolo. E’ una gara dove ci giochiamo molto, ma la motivazione e il coraggio sono componenti essenziali E’ importante, non guardo né al passato né al futuro. Abbiamo l’obbligo di fare risultato, lo chiediamo a noi stessi perché siamo l’Inter. Dobbiamo onorare questa competizione fino in fondo. Queste gare si caricano da sole, c’è un avversario importante, bestia nera del calcio italiano purtroppo. Al di là dell’atteggiamento tattico deve esserci grande motivazione, ma miglior terapia per affrontare la situazione.
Da questa partita dipende il futuro di Simone Inzaghi? Per Marotta serve lasciare tranquillo l’allenatore:
Il futuro di Inzaghi dipende da questa partita? Assolutamente no, non si può mettere in discussione per una partita. Sta facendo il suo lavoro bene, lasciamolo tranquillo.
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Poi la domanda su Marcelo Brozovic, che ha perso la titolarità:
Quest’anno c’è stata l’anomalia del Mondiale che ha condizionato anche i nostri giocatori. Quindi Brozovic è stato alle prese con diversi infortuni, non ha mai trovato la condizione psicofisica giusta. E’ un giocatore importante quando è a posto, la sua ripresa è un po’ più lenta ma nella stagione tornerà quello che tutti conosciamo.
A Sky, invece, Marotta ha parlato del futuro di Romelu Lukaku, decisivo all’andata. Il belga il 30 giugno tornerà al Chelsea poi, forse, si discuterà un nuovo prestito:
Il futuro di Lukaku? Il prestito è stato fatto per una stagione, il 30 giugno torna al Chelsea. Però devo sottolineare come la stagione sia stata anomala, soprattutto per i giocatori che hanno preso parte al Mondiale. Lukaku è un esempio. E’ stato alle prese con infortuni, non si sono ancora ripresi bene a livello di forma agonistica, soprattutto Lukaku che fisicamente è imponente. Non è ancora al top e il Lukaku visto nelle annate precedenti.
L’ultima domanda è su Lautaro Martinez. L’argentino sarà titolare e capitano nella notte più importante dell’anno. L’amministratore delegato, però, non vuole parlare di bandiera. Nel calcio moderno – infatti – è molto difficile parlare di bandiere…
Lautaro bandiera? Le bandiere non esistono più, il calcio è diverso: oggi i giocatori sono piccole aziende e guardano all’aspetto professionale e alle ambizioni delle squadre. La concorrenza è molto più forte visto che il nostro calcio è ridimensionato, alcuni giocatori possono essere appetibili per grandi club europei.