Pur rimandando ogni discorso al venturo mese di giugno, nei fatti i piani alti dell’Inter hanno confermato Simone Inzaghi anche per la stagione 2025/26. Come abbiamo scritto domenica, nonostante l’inavvicinabile offerta dell’Al-Hilal, Oaktree è pronto a riconoscere alla guida tecnica degli ultimi quattro anni il giusto riconoscimento per il lavoro svolto. Risultati sportivi e obiettivi economici. Il problema, semmai, è che il – a dir poco – corposo assegno saudita sta facendo quantomeno riflettere il mister sul proprio futuro professionale. Cinquanta milioni d’altronde non sono noccioline. Nella conferenza stampa di ieri il Demone di Piacenza ha confermato le voci, tagliando però corto sull’argomento. Giustamente, aggiungiamo noi: ci sarebbe solamente una Champions League da vincere, d’altronde.
Impossibile quindi pensare che Giuseppe Marotta, con questa porta lasciata comunque socchiusa, non abbia pronti almeno un paio di fascicoli da tirar fuori se alla fine dovesse forzatamente ricorrere al piano B. I nomi che stanno circolando, in particolar modo sui siti specializzati, sono due. Ovvero Massimiliano Allegri e Cesc Fabregas, un tecnico affermato e un allenatore dalle ottime prospettive. Nessuno dei due però ci convince appieno.
Massimiliano Allegri o Cesc Fabregas? L’Inter faccia di tutto per tenersi stretto Simone Inzaghi
Il curriculum del toscano, va detto, parla da solo. Ha vinto uno scudetto al Milan e cinque consecutivi alla guida della Juventus. Ma dopo un biennio di inattività (2019/20 e 2020/21) il ritorno in bianconero, pur caratterizzato da mille problemi al di fuori del contesto del campo, è culminato con il brutto esonero della scorsa stagione. La Vecchia Signora del Max 2.0 ha poi mostrato un gioco tanto pratico quanto involuto rispetto ai parametri del pallone moderno. Sarebbe insomma una soluzione più di rottura che di continuità rispetto all’attuale gestione.
Discorso totalmente contrario per l’allenatore oggi sulla panchina del Como. Lo spagnolo è il nuovo che avanza, ha dimostrato di saperci fare con i giovani (ricordiamoci sempre le direttive della dirigenza sul calciomercato) e nel piccolo contesto della società lariana ha provato, per lo meno, a fare calcio. Il problema, semmai, è che la realtà azzurra non è quella minimamente paragonabile a quella nerazzurra. Il rischio di un salto nel vuoto è alto: ce l’ha insegnato nel nostro passato Gianpiero Gasperini, l’ha dimostrato in questi mesi il passaggio di Thiago Motta – che giocoforza conosce il calcio italiano più a fondo di Fabregas – alla Juventus. La migliore alternativa a Simone Inzaghi rimane… il rinnovo di Simone Inzaghi.



