La coppia Thuram-Lautaro si è inceppata: anche con il Napoli i due attaccanti dell’Inter rimangono a secco e i voti sono insufficienti
Il pareggio contro il Napoli è sembrato fisiologico per un’Inter stancata dalle fatiche di Champions League contro l’Atletico Madrid. E stanchi appaiono anche i due attaccanti, Lautaro Martinez e Marcus Thuram che nella prima parte di campionato hanno trascinato la squadra ad avere un vantaggio di 14 punti sul Milan e di 17 sulla Juventus.
I voti della partita contro i partenopei riflettono le difficoltà dei due attaccanti. Per La Gazzetta dello Sport sono tra i peggiori in campo. Voto 5 per Marcus Thuram e voto 5,5 per il capitano, un po’ più nel gioco, ma poco lucido:
Ha perso il mirino, lasciato chissà dove: dopo l’infortunio non è più lui sotto porta. Ma oltre le occasioni, molti errori tecnici.
La voglia di spaccare il mondo dopo l’Atletico, ma il piede non è caldo e Meret lo rimanda a casa. Non è neppure brillantissimo dal punto di vista fisico.
Stessi voti per il Corriere della Sera. Su Lautaro pesa ancora l’errore dal dischetto con l’Atletico, Thuram gira a vuoto:
Non sembra lui. Il rigore di Madrid pesa.
Gira tanto, anche a vuoto e sbaglia un goal davanti a Meret. Alla fine si fa anticipare da Rrahmani.
Inter-Napoli, Lautaro leggermente meglio di Thuram
Inter-Napoli, Thuram e Lautaro non segnano più. Tutti i voti
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Anche per il Corriere dello Sport, Thuram è il peggiore in campo. Il voto – 5 – riflette le difficoltà del francese, che non segna dal 16 febbraio e che non si è ancora ripreso dall’infortunio:
Il suo compito è dare profondità e lo esegue a dovere. Non è altrettanto efficace, invece, quando si tratta di battere a rete. Qualche tiro sbagliato gli fa perdere fiducia e pure il serbatoio si esaurisce.
Sufficiente, invece, la prestazione di Lautaro Martinez. Il capitano si sbatte e sbatte su Alex Meret nel primo tempo. E San Siro ne riconosce l’impegno:
Il ricordo del rigore sbagliato e soprattutto dell’eliminazione dalla Champions è vivo nella sua testa. Da capitano si sente responsabile e vorrebbe spaccare il mondo. Meret gli toglie la soddisfazione del goal. Al momento del cambio, però, arriva l’ovazione di San Siro