Gli Ultras dell’Inter facevano pressioni per incontrare i giocatori: le intercettazioni tra Boiocchi e Claudio Sala nel gennaio 2020
Era usanza comune per la Curva Nord accogliere i nuovi acquisti dell’Inter con foto-ricordo, sciarpe e, in alcune occasioni, come in quella dell’arrivo di Romelu Lukaku, anche con una t-shirt. Tutto fotografato e documentato. Tutto alla luce del sole, ma quanto emerge dalle intercettazioni rivela il clima di intimdiazioni e pressioni anche pr queste occasioni.
Tutto nasce dall’arrivo di Ashley Young a Milano nel gennaio del 2020. Un arrivo di cui Vittorio Boiocchi, utras ucciso nel 2022, non è stato informato, e così parte la telefonata a Claudio Sala, responsabile della sicurezza della prima squadra:
Boiocchi: “Ascolta… ma che ca*** sta succedendo che noi non sappiamo come e quando arrivano i giocatori e non andiamo a prendere i calciatori”.
Sala: “Eh in che senso non lo sapete io non posso mica dirvelo quando arrivano giocatori mi ha chiamato Bombolino (Andrea di Jeva) ma io mica posso dirti… a prescindere che non lo sapevo!”.
Boiocchi: “Claudio come fate a non saperlo voi in sede che sta arrivando un calciatore dell’Inter… dai non mi dire fesserie… uno… possibile che nessuno sappia in sede che arriva un calciatore e non avvisano a noi della Curva…”.
Sala: “Il discorso è un altro cioè io non posso avvisarti poi con la curva… io c’ho il telefono sotto… ti parlo chiaro”.
Boiocchi: “Chiami un amico tuo e gli dici nell’orecchio “guarda che a mezzogiorno arriva un calciatore avvisa questo qua della Curva”.
Sala: “Un amico mio… ma Vittorio siete voi che vi dovete muovere in un altro modo… io perdo il posto di lavoro per ste cose qua… ma lo capisci o no?”.
Boiocchi: “Ascoltami Claudio, non va bene così”.
Sala: “No ma non va bene”
Inter, Boiocchi e le pressioni per incontrare i giocatori: ora le cose ce le prendiamo
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E ancora, dalle pagine di Tuttosport, si legge il continuo. Con Vittorio Boiochi che, dopo un altro dialogo, comunica a Sala che ora le cose se “le prenderanno loro”. Intimando, quindi, di scavalcare la società Inter per l’arrivo dei calciatori:
Boiocchi: “No non va bene no… arriva un calciatore e voi non ci fate sapere niente e non andiamo a prenderlo… allora ce la prendiamo con voi, perché non esiste! Non esiste non esiste arrivano i giocatori e noi non andiamo a prenderlo!”.
Sala: “Eh allora prenditela con me Vittorio, prenditela con me. E cosa ti devo dire prenditela con me… io per telefono non posso dirti quando arrivano i giocatori!”.
Boiocchi: “Glielo dici a uno che ci chiama! Non ci vuole uno studio!”.
Sala: “Ah tu a me mi dici che non ci vuole uno studio! tu a me dici che non ci vuole uno studio! È voi che dovete farvi lo studio Vittorio, non io che devo farmi lo studio! Io il telefono ce l’ho sotto, io il telefono ce l’ho sotto”.
Boiocchi: “Eh spiegamelo tu come devo fare”.
Sala: “E io te lo devo dire. E io te lo devo spiegare che lavoro all’Inter, non voi che fate gli Ultras?? Ve lo devo spiegare io??”.
Boiocchi: “Ah io so prima di te che sta arrivando un giocatore???”.
Sala: “Vittorio dai siamo al telefono di cosa stai parlando? Ma ragazzi se volete farmi lasciare a casa già vi siete impegnati… più di così”.
Boiocchi: “Nooooooo non succede niente (incomprensibile) mi avete rotto i co** voi dell’Inter e tu per primo!!!”
Sala: “Ahhhh io per primo???”.
Boiocchi: “Adesso cambiamo tattica… Adesso le cose ce le prendiamo per forza e poi vediamo cosa succede!!”. Sala: “Io per primo??? Io per primo??”.
Boiocchi: “Ti saluto”.
Sala: “Io per primo ti ho rotto i co** Vittorio?? Io per primo??”.
E ancora il 21 febbraio del 2020 Sala ha comunicato di avere rapporti con Andrea di Jeva e Andrea Beretta. Domande sempre sulla pressione esercitata dai capi ultras nei confronti della società nerazzurra:
Occupandomi del la sicurezza dei calciatori e pur sapendo che il compito di relazionarsi con i tifosi spetterebbe allo Slo (Supporters Liaison Officer), tuttavia, essendo un ex appartenente alla Curva, ho spesso rapporti con loro, soprattutto con Andrea Beretta e Andrea di Jeva, i quali – ovviamente – mi fanno delle richieste per ricevere favori quali incontri con i calciatori, accesso in aree dello stadio interdette al pubblico, presenza ad allenamenti o partite a porte chiuse, alle quali ho sempre risposto di no. Malgrado ciò il Di Jeva continua a chiamarmi ed a reiterare richieste insistentemente.