L’Inter ha un obiettivo per rinforzare il proprio reparto offensivo: Santiago Castro, attaccante del Bologna, potrebbe diventare l’ennesimo capitolo nella storia dei bomber argentini in nerazzurro
Dalla preferenza del giocatore al rapporto – per così dire – particolare con capitan Lautaro, tutti i pianeti sembrano allinearsi per portare Santiago Castro, attaccante classe 2004 in forza al Bologna, a vestire il nerazzurro della Beneamata. Se son rose, come si suol dire, fioriranno. Ma ogni discorso ufficiale, giocoforza, dovrà essere rimandato all’estate.
Rimane per il momento una suggestione, ovvero quella di vedere l’effetto che farebbe un’altra punta argentina con la maglia dell’Inter. Sì, perché la storia del Biscione è ricca di precedenti davvero fortunati. In principio fu Antonio Valentin Angelillo: le immagini sono in bianco e nero ma “l’angelo dalla faccia sporca”, in quattro stagioni tra la fine degli anni ’50 e l’inizio del decennio successivo, mise insieme qualcosa come 77 reti. Di cui 33 nella sola stagione 1957/58. Un bel balzo temporale in avanti: a differenza del predecessore Ramon Angel Diaz riuscì a vincere lo scudetto – quello dei record 1988/89.
L’Inter balla il tango: storia nerazzurra dei bomber argentini
Calciomercato Inter, obiettivo Santiago Castro: storia nerazzurra dei bomber argentini
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Eccoci al nuovo millennio. Così come potrebbe succedere con Santiago Castro, anche Julio Ricardo Cruz arrivò all’Inter dal Bologna. El Jardinero è stata la classica terza punta che tutti gli allenatori vorrebbero: mai titolare nell’ipotetico undici di inizio stagione, dal 2003 al 2009 ha deliziato i tifosi nerazzurri con reti memorabili: Arsenal, Juventus e Milan, solo per ricordare le vittime illustri dei suoi 75 timbri. Per lui quattro tricolori, tre Supercoppe due coccarde. Doppia, invece, l’esperienza di Hernan Crespo (stagione 2002/03 e periodo 2006-2009).
E se poi dicessimo Roma, Siena e Bayern Monaco? Esatto nella storia dei bomber argentini il posto del re lo occupa… El Principe. Diego Milito con le sue sterzate ha messo lo zampino in ogni partita del Triplete: ha deciso le due finali e siglato il goal-scudetto del 2010. Nel lustro del suo regno anche lui è arrivato a quota 75 reti.
Mancò fortuna ma non il valore a Rodrigo Palacio: El Trenza (2012-2017) con la sua grinta conquistò San Siro in anni – a dir poco – difficili. Capitolo Mauro Icardi: due volte capocannoniere e 124 bersagli – la tripletta nel derby e quella predisposizione naturale nel far male alla Juventus – non si possono dimenticare, è vero. Ma l’addio consumato nell’estate 2019 è stato tutto sommato indolore. Il perché? È presto detto: al suo posto si prese la titolarità un certo Lautaro Martinez. Superfluo, nel caso del Toro, scendere nei dettagli. “Two is megl che one” recitava un vecchio – e famosissimo – spot pubblicitario: chissà cosa potrebbe succedere con due argentini in nerazzurro là davanti…