L’amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta, ha parlato di rinnovi per alcuni giocatori, ma non per tutti
Beppe Marotta, nei prossimi mesi, avrà 11 casi da risolvere, tra prestiti e contratti in scadenza, e dovrà iniziare a programmare il futuro dell’Inter che verrà, a cominciare dai rinnovi di contratto, eventuali e non, dei nerazzurri in regime di svincolo il prossimo 30 giugno (oltre a Skriniar, già promesso sposo del Psg, De Vrij, Dzeko, Handanovic, Cordaz, Gagliardini, D’Ambrosio e Dalbert) e proseguendo con i prestiti, da rinegoziare (Lukaku con il Chelsea) o da chiudere con riscatto o addio (Acerbi e Bellanova, il primo verso la permanenza, il secondo verso il ritorno al Cagliari) entro il 1° luglio.
Ma con i dovuti distinguo, e con un occhio di riguardo ai costi di gestione, come ha sottolineato l’amministratore delegato nerazzurro ai microfoni di Sky Sport, perché non per tutti sarà rinnovo o conferma:
“Noi dobbiamo rincorrere il concetto di sostenibilità che garantisce alla storia di ogni club di avere lunga vita. Come fenomeno calcistico, oggi c’è maggiore difficoltà a rinegoziare i rinnovi, perché la concorrenza dei club esteri è più forte dal punto di vista negoziale”.
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Tra gli obiettivi di Marotta c’è il prolungamento di contratto (già proposto) di De Vrij, perso Skriniar. Come la conferma di Dzeko e D’Ambrosio. Verso l’addio Handanovic, Gagliardini e Dalbert. Da valutare Cordaz.
“Oggi abbiamo alcuni giocatori in scadenza a giugno, altri come Calhanoglu e Bastoni che hanno scadenza più avanti (2024, ndr). Dal punto di vista del cuore sarebbero tutti da confermare, dal punto di vista razionale e della programmazione bisogna amaramente fare delle scelte. Ma stiamo lavorando in tal senso, per far sì che ci sia anche l’anno prossimo una squadra competitiva”