Otto anni di mercati per l’Inter di Zhang, otto anni di acquisti, anche pesanti come Lukaku e Pavard, e diverse cessioni importanti. Soprattutto nelle ultime stagioni
Il gruppo Suning ha rilevato l’Inter nell’estate del 2016. Otto anni di presidenza che potrebbero concludersi il 20 maggio 2024 con la scadenza dei termini per restituire il prestito da circa 350 milioni (interessi inclusi) fatto da Oaktree nel maggio 2021.
In queste otto stagioni, complessivamente, il bilancio è in negativo di 199,96 milioni sul mercato, ma negli ultimi tre anni per ben due volte è stato chiuso in attivo. Il primo mercato è iniziato con il botto, con gli arrivi di Joao Mario e Gabigol per circa 70 milioni e un bilancio in negativo di 146,13 milioni. A cui sono seguiti i negativi delle stagioni 2017/18 e 2018/19, rispettivamente di 58,39 e di 6,43.
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Poi l’anno di Antonio Conte e di Romelu Lukaku, l’acquisto più oneroso della storia dell’Inter. Ben 80 milioni che hanno contribuito, insieme ai quasi 50 di Nicolò Barella, a un -118,98 sul mercato. Poi nel 2020 la frenata. L’arrivo di Achraf Hakimi per 40 milioni e la tirata di cinghia con i parametri zero.
Le cessioni nel 2021, quelle di Hakimi e Lukaku che, rimpiazzati da Dumfries, Dzeko e Correa, hanno portato un +162,50 sul mercato. Seguito da un -47,18 nel 2022 e da altri positivi. La scorsa estate con un +58,20 grazie soprattutto ai 55 milioni di André Onana, l’ultima grande cessione fatta dall’Inter di Zhang. A cui, si spera, non ne seguiranno altre e a cui è seguito l’acquisto di Benjamin Pavard per 30 milioni.



