Nerazzurri contro giallorossi nel sempre suggestivo scenario della Scala del Calcio, storie di scudetti contesi e reti spettacolari. Con il Napoli impegnato in serata in un non impossibile impegno casalingo (al Maradona arriva il Torino, già salvo), il piatto forte della trentaquattresima giornata risponde al nome di Inter-Roma, grande classica del pallone italiano. Sì, perché nella sola Serie A, al netto dei confronti con la Juventus, la società che porta i colori dell’Urbe è la squadra che più volte ha incrociato i tacchetti contro la Beneamata. In totale – tra San Siro e l’Olimpico – fanno 186 partite, esattamente come il numero di derby meneghini giocati in campionato. Due gettoni in più, invece, per Inter-Juventus – unico confronto che vede il Biscione con saldo negativo (e un po’ a sorpresa ci sarebbe pure un “pareggio” sostanziale nei confronti del Sassuolo).
Vecchi racconti di Serie A, sfida che nella seconda metà degli anni ’10 del nuovo millennio molto spesso ha significato scontro scudetto. Gare decisamente più aperte rispetto a quello che potrebbe raccontare la bacheca. Pur avendo vinto cinque tricolori di fila tra il 2006 e il 2010 Inter-Roma si è sempre caratterizzata per essere una partita davvero sofferta. Ricordiamo lo sgambetto dell’aprile, 2007 primo asterisco (parzialmente) indigesto, un 1-3 per gli ospiti che costò il rinvio della festa scudetto. Oppure il pareggio raggiunto in extremis nella stagione successiva, punto portato a casa dalla bordata del capitano Javier Zanetti e fondamentale ai fini del sedicesimo titolo nazionale. L’anno scorso, ad esempio la decise Markus Thuram, ma solamente dopo un lungo assalto nelle battute finali.
Ma Inter-Roma, grande classica del calcio italiano, è una partita che ha visto esprimersi anche i più grandi campioni passati per la nostrana Serie A. Lo scettro dell’esibizione migliore se la contendono senza ombra di dubbio il meraviglioso cucchiaio di Francesco Totti dell’ottobre 2005 e l’inimmaginabile rovesciata di Youri Djorkaeff. Era il gennaio 1997. Come si suol dire: ai posteri l’ardua sentenza.
Sul podio, ma più staccata, mettiamo quindi la sopracitata rete dello storico numero quattro, oggi vicepresidente. E come dimenticare la doppietta dalla lunga distanza dal mancino degli dèi di Alvaro Recoba, nella primavera del 2002? È inutile sottolineare di come – tra il pomeriggio e la serata – si capirà molto di quello che ci aspetterà in questo caldissimo finale di stagione. Nonostante Bologna e il derby di Coppa Italia, le aspettative sono alte. E speriamo siano tutte realtà dipinte di nerazzurro.