L’ex allenatore dell’Inter – e ora commentatore sportivo – Andrea Stramaccioni in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport ha parlato del momento dell’Inter. Dopo il passaggio agli ottavi di finale del Mondiale per Club, il club nerazzurro sembra aver scacciato i cattivi pensieri e si sta concentrando sul futuro. Stramaccioni, che ha allenato anche la Primavera dell’Inter, si è espresso anche sull’impatto di Pio Esposito in nerazzurro.
SU PIO ESPOSITO – Stramaccioni si distanzia dalla narrazione comune sul talento nerazzurro e parla di forza più che di giovane età. “Basta con questa storia del “giovane”. Esistono giocatori forti e altri meno forti. Francesco Pio Esposito è un giocatore forte. Ciò che a volte si sottovaluta è che vivere certi ambienti, allenarsi con determinati compagni e subire pressioni simili ti fa crescere e maturare. Se sei forte devi stare all’Inter. E Pio lo è. I nerazzurri non hanno un giocatore con le sue caratteristiche oggi, forte fisicamente e abile nel giocare spalle alla porta. Ricorda il primo Luca Toni, quello di Palermo con Guidolin. Per come mette il corpo, per come effettua il primo controllo e per la finta che gli piace tanto con cui ha segnato al River Plate. Deve migliorare nel colpo di testa, diventerebbe devastante“.
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IL FRONTE ATTACCO – “Lautaro è in gran forma e vuole riprendersi tutto. Thuram non si discute, Bonny è un giocatore di grande qualità, forza e prospettiva. Esposito può completare il poker alla grande, lo vedo assolutamente complementare agli altri tre anche nei diversi abbinamenti possibili“.
SU CHIVU – “Ha avuto il merito di resettare tutto mentalmente, non era facile. Il post Champions ha avuto effetti micidiali, ma la squadra è in crescita. Ho rivisto serenità e consapevolezza di forza. Il solco resta quello di Inzaghi, ma l’idea di trovare alternative in corsa è evidente. Il doppio mediano e i due giocatori sotto punta creano imprevedibilità. Sucic? Ha dimostrato ciò che sa fare anche venti metri più avanti. Nella Dinamo Zagabria non giocava solo da mediano, ma affiancava Baturina. Abbina la qualità nel gestire la palla alla visione di gioco e alla forza fisica“.