Continuano a emergere intercettazioni nella maxi-indagine che ha coinvolto la Curva Nord dell’Inter: così gonfiavano i prezzi dei biglietti
Gli affari della Curva Nord dell’Inter giravano in maggior parte intorno alla rivendita dei biglietti. Dalle intercettazioni sulla maxi-iindagine che ha coinvolto le due curve di Inter e Milan emerge come quella nerazzurra avesse messo su un vero e proprio business di rivendita illegale dei tagliandi, che fruttava – al mese – migliaia di euro.
La stagione 2022/23, quella della finale di Istanbul, è stata un successo in termini di affari. Dalle intercettazioni tra Marco Ferdico e Andrea Bellocco emergono le cifre: 265mila euro “puliti puliti”. I metodi, degli incassi dalla finale, sono spiegati sempre nelle intercettazioni: “Il biglietto te lo do a 600 (euro), 80 costa ilbiglietto, sono 520. Tu li vendi a 800, te ne metti in tasca 200”. E ancora Ferdico “Quanto mi rimane a me? 120mila euro di una finale”.
Inter, così la Curva Nord faceva affari
Inter, gli affari della Curva Nord: biglietti a prezzi gonfiati. Le intercettazioni
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Cifre da capogiro, a cui si aggiungevano quelli delle tessere. Sul conto PostePay, gli ingressi “doppi” fanno fruttare gli affari della Nord. Le tessere che avanzano vengono rimesse sul mercato, con il derby come caso a parte, come emerge da un’intercettazione di Renato Bosetti mentre parla con Debora Turiello: “Io ho per le mani un secondo arancio a 150 euro per il derby. Centrale, è un buon prezzo. Io son già a posto, l’ho pagato 130, ci metto 20, tu puoi darlo a 180 tranquillamente”.
Accordi su accordi su una gestione malata e viziata dalla criminalità che i pm di Milano hanno smantellato. E, certamente, nei prossimi giorni sono destinati a emergere nuovi dettagli di questa brutta brutta vicenda.