Tutti gli appassionati di calcio ormai lo conoscono. Più per quello che dice – o meglio, per come lo dice – che per il suo passato da protagonista sui campi di calcio. Eppure all’apice di una buonissima carriera (quasi 200 gettoni in Serie A, 5 presenze in Nazionale) ha vestito anche la maglia dell’Inter: nato il 10 luglio 1974 nella placida Pianura Padana, e più precisamente in quel di Correggio, Daniele Adani è stato nerazzurro dal 2002 al 2004.
La gavetta in Serie B
Cresciuto nel settore giovanile del Modena, con i canarini esordisce appena diciottenne nel campionato cadetto. Una stagione (1992/93) per prendere confidenza con la categoria, un’altra per giocare con continuità. Lo nota – e ne acquista il cartellino – la Lazio. Nei pochi mesi con la parte biancoceleste del Tevere gioca solamente uno spezzone in Coppa Italia – proprio contro la sua ex squadra gialloblu. Così nel novembre 1994 passa al Brescia, dove diventa una colonna. Sarà anche capitano delle Rondinelle, con le quali vince la Serie B.
Dalla Fiorentina all’Inter: i migliori anni di Daniele Adani
All’alba del nuovo millennio lo acquista la Fiorentina. In Toscana trova spazio, conquista una Coppa Italia e si confronta con il palcoscenico europeo. Con la crisi finanziaria della Viola eccolo all‘Inter: Daniele Adani difenderà la maglia della Beneamata per un paio di stagioni.
Due i passaggi fondamentali del suo periodo nerazzurro. Innanzitutto la rete in semifinale di Coppa Italia, siglata all’ultimo respiro, contro la Juventus. Non tanto per il valore sportivo in sé (la Vecchia Signora passerà ai calci di rigore) quanto per quel messaggio, “Francesco torna“ stampato sulla maglietta della salute ed esibito nel festeggiare la rete del pareggio. Frase che convincerà un ragazzino bresciano di 15 anni, tifoso interista, a tornare a casa dopo una breve fuga.
Matias Almeyda e il calcio sudamericano
E poi in un gruppo pieno di sudamericani (Cordoba, Zanetti, Crespo, Adriano, Cruz, Recoba) l’amicizia con Matias Almeyda. Proprio lo stretto rapporto con il grintoso mediano argentino sarà l’innesco per il viscerale amore del commentatore nei confronti del pallone latino-americano.
La sua enfasi, spesso esagerata, potrà anche non piacere al telespettatore. Ma l’analista rimane una grande conoscitore di ogni aspetto del pallone moderno. Il personaggio quindi, nasce da molto lontano: l’ex difensore dell’Inter Daniele Adani già da calciatore amava approfondire ogni particolarità tecnica e tattica dello sport più bello del mondo.



