Christian Vieri commenta il momento di forma di Lautaro Martinez alla vigilia della finale di Supercoppa Italiana tra Inter e Milan. L’analisi
Ma non fatemi ridere
Christian Vieri risponde così al Corriere della Sera alla domanda postagli riguardo la crisi di Lautaro Martinez.
L’ex centravanti difende a spada tratta l’attuale capitano dell’Inter. Il problema esisterebbe se il numero dieci nerazzurro non tirasse mai in porta e se non avesse occasioni in una partita.
L’attaccante argentino sta, invece, continuando a giocare bene e creare tantissime occasioni. Motivo per cui c’è da rimanere tranquilli: il goal arriverà. Parola di Christian Vieri:
Intanto a Cagliari ha segnato. Poi, crea 3-4 occasioni a partita, come con l’Atalanta. Ci sono periodi in cui la palla proprio non vuole entrare, e non c’è un perché. Oltretutto, l’altra sera è stato fenomenale pure Carnesecchi. Il problema esisterebbe se Lautaro non tirasse mai in porta. Invece lui lotta, gioca bene e per la squadra, e crea tantissime occasioni: basta un attimo, ed è facile che arrivino 8-9 gol in questo mese di gennaio. Deve stare tranquillo, è un grandissimo attaccante
Christian Vieri difende Lautaro Martinez e esalta Simone Inzaghi. Le parole
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Successivamente, l’ex bomber effettua una breve analisi sul derby in programma nella finale di Supercoppa Italiana. Una partita che – come ogni stracittadina che rispetti – sfugge a ogni pronostico. Anche se Christian Vieri vede l’Inter leggermente favorita:
Sulla carta dici Inter, ma il recente precedente in campionato insegna che certe partite non hanno pronostico. Il derby mette sul piatto motivazioni ed energie che a volte vanno oltre al valore oggettivo delle squadre
Merito anche, se non soprattutto, del lavoro di Simone Inzaghi. Un allenatore che ha conquistato l’ex attaccante grazie ai suoi concetti di gioco. Senza dimenticare però il supporto di una dirigenza top: da Beppe Marotta a Piero Ausilio.
L’osservazione finale di Christian Vieri sulla forza dei nerazzurri:
Ha le idee sempre chiare, va avanti con il suo calcio (riferito a Simone Inzaghi, ndr), supportato da una dirigenza top. Marotta è il numero uno al mondo: una volta c’era Galliani, ora c’è Marotta. E Ausilio conosce il calcio come pochi: di lui e del suo ottimo staff non se ne parla mai abbastanza; pescano grandi giocatori con un budget minimo