Qualche timido spezzone nel mondiale americano, un precampionato tutto sommato incoraggiante e poi il buio totale. Uno dei pochi colpi di calciomercato dell’Inter, il brasiliano Luis Henrique, sta deludendo le aspettative. Mister Chivu – giustamente – butta acqua sul fuoco, ma qualche interrogativo sull’esterno destro proviente dal Marsiglia, dopo due mesi abbondanti di calcio vero, è più che lecito.
Grandi aspettative, piccole prestazioni
Le aspettative, va detto, erano alte. Descritto dagli addetti ai lavori come un’ala propensa a creare superiorità numerica saltando l’uomo, il numero undici nerazzurro finora non ha fatto vedere nulla di quello che dovrebbe essere presente nel suo bagaglio tecnico. Impacciato quando chiamato in causa dalla panchina, evidentemente spaesato nelle due occasioni in cui il tecnico romeno ha provato a lanciarlo dall’inizio. Ovvero a Cagliari e nella recentissima trasferta di Verona. Due vittorie, certo, ma altrettante prestazione ben sotto il limbo della sufficienza.
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Possibili attenuanti? Questioni caratteriali – dopo un primo biennio l’OM lo rispedì temporaneamente in Brasile – e tattiche. Entrare nei meccanismi del pallone italiano, d’altronde, non è mai facile. In particolar modo per i calciatori che provengono da altre culture calcistiche.
Calciomercato Inter: Luis Henrique, Dumfries e… Hakimi
Si può quindi bocciare momentaneamente Luis Henrique e al contempo aspettare che riesca a sbloccarsi? Ovvio che sì, visti – a maggior ragione – i precedenti. Il tifoso nerazzurro dalla memoria più lunga si ricorderà quindi il primo Denzel Dumfries. Il terzino destro che alla nona giornata del campionato di Serie A 2021/22, ancora insipida riserva nelle gerarchie di Simone Inzaghi, regalò nel recupero, con un intervento sconsiderato, un calcio di rigore all’odiata Juventus. Tre giorni dopo in occasione di Empoli-Inter siederà in panchina per tutti i novanta di gioco. Ma il cuore nerazzurro Danilo D’Ambrosio – che sbloccò la gara in Toscana – corse verso le riserve insieme a tutta la squadra proprio per abbracciare l’olandese non ancora volante. DD2 siglò la prima rete addirittura a dicembre (Roma-Inter 0-3).
Lungi da noi fare paragoni eccessivamente arditi ma – precedente del precedente – pure Achraf Hakimi ebbe problemi di ambientamento nella sua unica stagione meneghina. Tra la quinta e la dodicesima giornata del stagione 2020/21, culminata con il diciannovesimo scudetto, Antonio Conte utilizzà l’esterno magrebino a corrente alternata. Se son rosse, insomma, fioriranno. Anche se per il momento sembrano esserci solamente spine.



