Roma all’Olimpico, Napoli al Maradona, Fiorentina in quel di San Siro. E, in mezzo al doppio confronto con le due capoliste, l’impegno di Champions League nella tana dell’Union Saint-Gilloise. Alla ripresa dalla sosta per la seconda finestra stagionale dedicata alle nazionali, l’Inter sarà attesa da una seconda parte di ottobre – per così dire – importante.
La sfida alle capoliste
Merito, soprattutto, di una classifica non così scontata dopo il doppio capitombolo di fronte alle due bianconere del campionato. Napoli e Roma prime a quindici punti, Inter in quarta posizione – a parimerito con una Juventus ormai ammalata cronica di pareggite – tre lunghezze più in basso. In mezzo un Milan molto allegriano ma ancora né carne né pesce.
Archiviato con grande soddisfazione un trittico di settimane da cinque vittorie consecutive (tredici reti fatte e solamente due subite), a mente fredda bisogna però valutare il peso specifico delle avversarie incontrate. Al di là delle prestazioni in crescendo – come prevedibile, visto che in estate l’Inter è partita in ritardo rispetto alle altre nei prossimi incontri il livello di alzerà di almeno un paio di gradini.
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Ora, fare tabelle di marcia è sempre inutile. Ma ipotizzando un (possibilissimo) bottino pieno con capitolini, partenopei e gigliati, l’Inter alla fine del mese di ottobre potrebbe ritrovarsi – magari in coabitazione – in testa alla classifica di Serie A. Sia chiaro, anche solo accorciare rispetto alle attuali capoliste, magari staccando la Vecchia Signora e mettendosi alle spalle i cugini, con le premesse d’inizio settembre sarebbe già tutto grasso che cola.
Inter, un ottobre da non sbagliare
Fondamentale quindi ripartire dalle ottime prestazioni (Sassuolo, Cagliari, Cremonese). Se l’Inter vuole davvero inserirsi in questo principio di lotta scudetto dovrà però dimostrare di aver acceso – per davvero – la testa. Anche quando il gioco, come si suol dire, si farà (più) duro. Organo da saper poi usare, il cervello: ovvero riuscire a dare importanza a ogni singolo punto. Imparare a leggere le partite, valutarne i momenti. Saper quando spingere sull’acceleratore e quando tirare un po’ il freno. Se vuol tornare grande l’Inter deve darsi una certa continuità, anche negli scontri diretti. Con questi presupposti la testa – della classifica – non è poi così lontana…



