L’Inter non cambia mai: da Mourinho a Zhang. Questo è lo strano destino dei tifosi interisti che vincono ma sofforono per la loro squadra…
Il destino degli interisti è sempre lo stesso: quando arrivano le vittorie – anche clamorose, come fu il Triplete nel 2010 e come è avvenuto con la Seconda Stella di questo splendido 2024 – c’è sempre un sottofondo d’ansia e preoccupazione. Quattordici anni fa, dalla vetta d’Europa i tifosi nerazzurri respiravano aria tersa ma dovevano sopportare l’eco, tra i monti, dell’addio di Mourinho e delle incertezze sulla squadra del futuro.
Alle spalle, il presidentissimo Massimo Moratti garantiva la continuità. Oggi, se all’interno della Fortezza Squadra tutto appare granitico e compatto, da fuori le nubi finanziarie sembrano avvicinarsi: Steven Zhang potrebbe non essere più presidente dell’Inter nel giro di una manciata di ore, la società nerazzurra potrebbe passare al fondo americano Oaktree che, a parte il saldo nome botanico (“Quercia”, in inglese), potrebbe decidere di non mettere radici emotive nei territori interisti. Anzi, per l’appunto: da quando in qua un fondo prova emozioni e mette radici?
Inter, il futuro ci sorriderà…
Inter, da Mourinho a Zhang: lo strano destino di noi interisti che vinciamo…
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I timori dei tifosi ruotano intorno alle incertezze del futuro e a un esempio – quello del Milan “americano” – che provoca patemi d’animo. Gli americani rossoneri delle vittorie e delle prospettive calcistiche del Milan se ne fregano, ciò che conta sono i conti (senza Conte). Se poi Oaktree mantenesse dirigenza e squadra (bene), ma bloccasse rinnovi contratti dei big e mercato estivo (serve come l’ossigeno una punta di peso), in attesa di una vendita della società (ai sauditi di Pif? Al finlandese un po’ bullo e avventuriero Thomas Zilliacus?), il rischio sarebbe quello di un contraccolpo depressivo sull’ambiente. E si sa come questa Inter abbia stravinto lo scudetto sulle ali dell’entusiasmo e di un collettivo remare verso la stessa direzione.
Intanto, l’acerrima rivale Juventus sembra vicina a Thiago Motta, ottimo tecnico capace di rivitalizzare gioco e ambiente a Torino, e se la detestata squadra bianconera – già tecnicamente sul livello dell’Inter in difesa e in attacco, ammettiamolo – riuscisse a sistemare il centrocampo con una campagna acquisti mirata, bè, i tifosi interisti dovrebbero aggiungere, alle incognite relative alla proprietà, quelle del campo. Il prossimo campionato sarà tutta un’altra storia, anche perché non è mai la stessa storia. La speranza è che, invece, quella dell’Inter non resti traumatizzata dagli scontri tra titani finanziari.