Nella sessione estiva di calciomercato l’Inter potrebbe sacrificare Denzel Dumfries per finanziare almeno un colpo in entrata. Ma se non esplode Buchanan…
Vendere per acquistare. O fare player trading, come dicono – all’inglese – gli addetti ai lavori. Nel corso degli anni ci siamo abituati al vincolo interno a cui Marotta, Ausilio e Baccin sono sottoposti: ormai da settimane nel calciomercato dell’Inter il nome del calciatore sacrificabile risponde al profilo di Denzel Dumfries. Con una valutazione che si aggira intorno ai trenta milioni di euro, la cessione dell’esterno – unita ad altre operazioni minori – porterebbe nelle casse nerazzurre un bel tesoretto per completare la rosa della Beneamata. Ma, aggiungiamo noi, allo stato attuale delle cose lascerebbe anche un non indifferente buco nel collaudato 3-5-2 di Simone Inzaghi.
I correttivi da apportare all’organico infatti sono sostanzialmente tre: un vice Sommer che possa garantire in ottica la co-titolarità, un centrale difensivo (Acerbi ha già spento 36 candeline, De Vrij non è più così affidabile quando il livello si alza) e l’ormai famosa quarta punta – l’impatto di Taremi con il calcio italiano sarà tutto da valutare. Benché l’ex PSV non può essere paragonabile – né tecnicamente né caratterialmente – ai vari Bastoni, Barella o Lautaro, stiamo pur sempre parlando di un giocatore titolare che in due stagioni e mezzo ha messo insieme dieci di reti e quasi una ventina di assist. Ora, numericamente le alternative “già in casa” non mancano. Ma non ci convincono appieno: vediamo perché.
Calciomercato Inter, puoi fare a meno di Denzel Dumfries?
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Ovvio, se fosse possibile si dovrebbe clonare Darmian. Battute fantascientifiche a parte, anche per il sempre affidabile tuttofare di Legnano l’orologio biologico avanza. A dicembre le primavere saranno 35. Impensabile quindi che il soldatino (ner)azzurro possa spremersi oltremodo lungo la corsia di destra. Già quest’anno, quando costretto agli straordinari, Matteo ha avuto un fisiologico calo. Sarà una valida alternativa anche nel 2024/25, certo. Ma, verosimilmente, allungherà la carriera impegnandosi più da braccetto come quinto.
Escludendo per ovvi motivi Juan Cuadrado – il colombiano si aggiunge alla lista (tra gli altri Kily, Guly, Van der Meyde, Schelotto) di chi in nerazzurro non ha messo le ali – ci sarebbe il giovane Mattia Zanotti. Classe 2003, si sta facendo le ossa in Svizzera nel San Gallo. I progetti sull’Under 21 sono a lungo termine: ha bisogno ancora di crescere, di giocare con continuità. Come insegna il caso Dimarco o come sta succedendo all’altrettanto promettente Fabbian. Molto difficile quindi che faccia parte del prossimo organico.
Eccoci, infine, a Buchanan. Nei 33 minuti in cui l’abbiamo visto all’opera, l’ala canadese ha dimostrato gamba e discreta personalità. Ma un conto è cercare l’uno contro uno sul 4-0 (Salernitana, Lecce), un altro è coprire cento metri di fascia quando – come si suol dire – il gioco si fa duro. La sensazione è che Tajon non abbia ancora assimilato a sufficienza i movimenti richiesti da Inzaghi. Verrà gettato nella mischia con più regolarità? Del “doman non v’è certezza”: ad oggi rimane – purtroppo – un oggetto misterioso. Ovvero un grande punto di domanda. Se nel calciomercato estivo l’Inter dovesse cedere Dumfries la coperta a destra potrebbe dimostrarsi davvero troppa corta…