Parma-Inter, trentunesima giornata di serie A: nel maggio 2008 una doppietta di Zlatan Ibrahimovic regalò lo scudetto ai nerazzurri
Dopo il Diavolo, ecco i crociati. No, non c’entra niente la religione, piuttosto l’intricata – ma bellissima – corsa che gli uomini di Simone Inzaghi hanno intrapreso per provare ad arrivare in fondo ad ogni obiettivo. Così tra la Coppa Italia e la Champions League, trova spazio il campionato. Nel tardo pomeriggio di domani sarà il turno di Parma-Inter, una trasferta che – ricorderà chi ha qualche primavera in più sulle spalle – nel corso degli anni ‘90 è stata a lungo stregata.
Arrivò poi il nuovo millennio. E qualcosa cambiò. Riavvolgiamo quindi il nastro fino alla stagione 2007/08, anno del centenario. In panchina c’è Roberto Mancini, si conferma in blocco il gruppo che nel campionato precedente riuscì a conquistare uno scudetto (il quindicesimo della storia interista) per dispersione. Al netto di qualche difficoltà iniziale – due pareggi nelle prime quattro giornate – Javier Zanetti e soci occuparono stabilmente la testa della classifica già dalla fine di settembre, grazie al rotondo successo per 1-4 all’Olimpico contro la sponda giallorossa del Tevere. Proprio la Roma di Luciano Spalletti riuscì a rimanere aggrappata agli uomini del Mancio, ritrovandosi però a meno sei a tre battute dal termine.
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Così mentre i capitolini regolavano senza troppi problemi Sampdoria e Atalanta, la Beneamata (il 4 maggio, in prossimità di una data maledettamente storica) si fermava nel derby della Madonnina. Non solo, perché sette giorni più tardi, al cospetto di un Siena già salvo, l’Inter non riuscì ad andare oltre al 2-2. Sbagliando oltretutto, con Marco Materazzi, il rigore del possibile 3-2. Inter a quota 82, Roma solamente un gradino sotto.
Eccoci a domenica 18 maggio, complicatissimo intreccio tra scudetto e salvezza. All’Ennio Tardini di Parma diluvia, in quel di Catania – dove gioca la Roma – splende il sole. Un presagio? Qualcuno potrebbe averlo pensato, anche perché all’ottavo minuto Mirko Vucinic porta avanti i suoi, firmando il momentaneo sorpasso. Come gli etnei, anche i ducali si giocano la permanenza in massima serie: per ovvi motivi non può essere giornata di sconti. Mario Balotelli e Julio Cruz sembrano avere le polveri bagnate – e non per colpa della copiosa pioggia. Anzi è proprio Julio Cesar che deve metterci una pezza per tenere in piedi la baracca. L’occasionissima arriva però anche per l’Inter. A inizio ripresa, ma Patrick Vieira (l’attuale allenatore del Genoa) si mangia un goal clamoroso a due passi dalla porta.
Minuto 51, dentro Zlatan Ibrahimovic – assente da inizio aprile per infortunio – fuori Cesar. Allo svedese bastano undici giri di lancette: al terzo tentativo dalla lunga distanza il suo destro si insacca alle spalle del portiere di casa. Controsorpasso servito e blindato dal raddoppio dello stesso numero otto. Questa volta di sinistro al volo su suggerimento di Maicon. Dolci ricordi dal Tardini di Parma, lo stadio del sedicesimo scudetto nerazzurro.



