Meno uno a Inter-Torino, l’esordio in campionato della squadra nerazzurra. Una gara contro una medio/piccola – ma dal glorioso passato – del nostro calcio che dovrà però portare in dote i primi tre punti della stagione della Beneamata. Non è superbia, ma consapevolezza che, se si aspira ad arrivare più in alto di tutti, certe partite sono da vincere. Senza se e senza ma: anche la storia di questo incontro lo dice chiaramente.
Inter-Torino: un pregresso estremamente positivo
Quello di domani sera sarà il centovantaquattresimo incontro tra le due compagini. 83 a 55 per i nerazzurri, con i pareggi che raggiungono il numero di vittorie granata. Concentrandoci solamente sui precedenti giocati a San Siro, la Beneamata è reduce da sei successi consecutivi. Nella scorsa stagione fu un 3-2 decisamente tirato (nonostante l’uomo in più) deciso dalla tripletta di Markus Thuram. Nell’anno della seconda stella, a giochi già fatti, fu invece una doppietta di Hakan Calhanoglu a indirizzare le sorti dell’incontro.
Importante il successo anche nella Serie A del diciannovesimo tricolore. Dopo le due affermazioni iniziali (al cardiopalma contro la Fiorentina e un agevole 5-2 sul Benevento) l’Inter di Antonio Conte incappò in tre pareggi, una sconfitta – nel derby, oltretutto – e in un sola vittoria nelle successive cinque giornate. Così all’ora di gioco di Inter-Torino l’ex Cristian Ansaldi aveva portato, dopo la rete di Zaza, gli ospiti sul doppio vantaggio. Alexis Sanchez, una doppietta di Romelu Lukaku e il timbro di Lautaro Martinez ribaltarono le sorti dell’incontro nell’ultima mezz’ora. Cambiando anche l’inerzia di una stagione iniziata con il piede sbagliato.
L’ultimo pareggio è datato agosto 2018 (seconda giornata: quella volta fu il Toro a recuperare il doppio svantaggio). Mentre per arrivare ad un’affermazione granata bisogna risalire all’aprile 2016. Il primo incontro? Nell’ottobre 1921 Inter-Torino finì 0-1: ma questa (speriamo) è tutta un’altra storia…