Hakan Calhanoglu, forte centrocampista dell’Inter, ha regalato ai suoi fan un momento virale fuori dal campo. Immortalato a cena nel celebre ristorante di Salt Bae, il giocatore turco è finito al centro di una notizia di costume che, pur non avendo nulla a che fare con il calcio giocato, ha monopolizzato l’attenzione sui social media.
La scena è ormai iconica: il ristoratore e chef turco Nusret Gökçe, noto a livello mondiale come “Salt Bae,” ha costruito la sua fama su una teatralità unica, culminata nel gesto della “spolverata del sale” sull’avambraccio prima di farlo cadere con grazia sulla carne. Un rituale che è diventato un meme globale, simbolo di lusso e, a volte, di esuberanza culinaria.
il campione nerazzurro, anch’egli turco, ha colto l’occasione per omaggiare il connazionale e la sua fama planetaria. La visita nel rinomato ristorante di Salt Bae, infatti, non è passata inosservata. Le immagini e i video pubblicati sui canali social hanno mostrato il calciatore nerazzurro non solo come ospite d’onore, ma anche come co-protagonista del celebre rito.
Il video virale di Hakan Calhanoglu
Nel video, Hakan è stato visto replicare il gesto della spolverata, con un sorriso e un’evidente approvazione del padrone di casa. La diffusione di queste clip ha immediatamente scatenato il popolo dei social. L’episodio ha fatto il giro del web in poche ore, generando migliaia di reazioni, commenti ironici e condivisioni.
Per il pianeta del calcio, questa è una tipica notizia di “costume” che fa da contrappunto alla serietà degli impegni sportivi. Il centrocampista, uomo chiave della compagine interista, si è concesso un momento di leggerezza durante la pausa, offrendo ai suoi tifosi un assaggio della sua vita fuori dal campo.
Il fenomeno dimostra ancora una volta l’interconnessione tra sport, celebrità e cultura pop: un semplice gesto a cena può trasformare un calciatore in un trend topic, ricordando che gli atleti di oggi sono figure globali il cui impatto mediatico va ben oltre le statistiche e i risultati della squadra. Un’ottima mossa di marketing involontario, sia per il ristorante che per l’immagine disinvolta del calciatore del bosforo.



