Dove eravamo rimasti? A quella – sportivamente parlando – drammatica sera di fine maggio, allo schiaffo a mano aperta rifilato dal Psg alla Beneamata. Impossibile dimenticare, almeno a ferita ancora aperta. Più intelligente, anche con l’aiuto del Mondiale per Club e come pare abbia fatto il nuovo allenatore dell’Inter Cristian Chivu, elaborare il lutto calcistico. O almeno, provarci fin da subito. Alle ore 3.00 della notte ventura saranno un paio di settimane abbondanti dalla nefasta finale di Champions League: in mezzo il mondo nerazzurro ha voltato definitivamente pagina, cambiando – appunto – la guida tecnica.
È vero questa nuova competizione – vista dai più come grande bancomat per le società partecipanti – non scalda il cuore dei tifosi. Ma, vista la situazione andatasi a creare, servirà sicuramente ai calciatori per smaltire il più in fretta possibile le tossine dell’infausto finale di stagione e al mister per fare pratica con la cilindrata a sua disposizione.
Mondiale per club: Inter, inizia ufficialmente l’era Chivu
Che cosa aspettarsi, quindi? Non di certo una rivoluzione: il rumeno, mica l’ultimo arrivato nel mondo del pallone, sa – risultati alla mano – di aver in mano la prima forza italiana e tra le migliori compagini del continente europeo. È giovane, con idee diverse dal predecessore: saprà plasmare la creatura nerazzurra a sua immagine e somiglianza. Ma ci vorrà del tempo.
Innanzitutto, ci aspettiamo che certe rigidità tipicamente inzaghiane possano venire meno. Intanto però crediamo sia saggio ripartire subito dalle certezze: sarà ancora 3-5-2, almeno inizialmente. Così, in attesa di rinforzi dal calciomercato, davanti al solito Sommer ritroviamo in difesa i titolarissimi della passata stagione. E a quanto pare in mezzo non vedremo dal fischio d’inizio né Petar Sucic né Luis Henrique – dato lo stop forzato di Dumfries è ballottaggio con il soldatino Darmian. Potrebbe al contrario esserci Frattesi, dovrebbe avere una chance Asllani – quantomeno per provare a cambiare il proprio destino.
Ancora aggrappati alla ThuLa
Continuità – pure nell’emergenza – anche davanti. Come al solito, aggrappati alla ThuLa. Non ancora per molto, si spera: i motivi sono noti e nostro malgrado abbiamo imparato a conviverci. A proposito, Markus Thuram potrebbe non farcela. Giocoforza toccherebbe a quel Sebastiano Esposito che con il fratello minore si gioca il ruolo di quinta punta. Campo e mercato che si intrecciano, a giugno non potrebbe essere altrimenti.
Monterrey-Inter, qualche buon motivo per tenerci svegli in questa notte di inizio estate. Allacciate le cinture, parte il Mondiale per club: ma soprattutto per l’Inter inizia ufficialmente la terza avventura nerazzurra di Cristian Chivu.