L’addio all’Inter avrebbe dovuto essere un passo in avanti nelle loro carriere: al contrario per Onana, Skriniar e Lukaku qualle attuale è diventata una stagione da dimenticare…
Yann Sommer: male con i piedi, insicuro con le mani. Benjamin Pavard poi, pagato decisamente troppo per essere un difensore. E quel Marcus Thuram. Appunto, ma quando segna Tikus? No, non vi stiamo scrivendo da un universo parallelo. Riportiamo alla mente solamente il pensiero dell’interista medio al termine del calciomercato estivo 2023. L’Inter aveva appena lasciato andare diversi suoi pezzi pregiati – tra cui André Onana, Milan Skriniar e Romelu Lukaku – per ricostruire, tra mille interrogativi, la propria squadra titolare. Ci scusi il signor Marotta se (anche per un solo momento) abbiamo dubitato del suo operato. Sì, perché se il Biscione ha stritolato il campionato tra le spire nerazzurre dobbiamo ringraziare – anche le partenze dei tre ex di cui sopra.
Il portiere camerunense è stato sacrificato sull’altare del bilancio, è vero. In un altro contesto economico con ogni probabilità sarebbe stato lui l’estremo difensore della seconda stella. La storia però non si fa con i se e con i ma. E quel “ho lavorato duramente perché questo momento arrivasse”, riferito allo sbarco nell’universo Red Devils, poteva perlomeno essere posticipato rispetto al momento dei saluti. Ecco che, mentre Sommer collezionava partite imbattute, il povero Onana inanellava papere su papere. E, a oggi, i palloni raccolti in fondo al sacco sono ben 79.
Ex Inter: annata da dimenticare per Onana, Skriniar e Lukaku
Lasci l’Inter e… fallisci: la triste stagione di Onana, Skriniar e Lukaku
LEGGI ANCHE: Inter-Torino, nella giornata di Calhanoglu l’esempio del Toro Martinez
Passiamo a Skriniar. Non possiamo dimenticare la patetica telenovela del nazionale slovacco sul rinnovo del proprio contratto. Era l’autunno 2022 e la firma sembrava una pura formalità. Al contrario si stava consumando il (primo) grande tradimento delle recenti faccende interiste. Non dubitiamo che “quando il Psg ti chiama, la scelta è facile”. Eppure “uno dei migliori club del mondo, con giocatori di livello mondiale e tifosi incredibili” anche quest’anno deve registrare il solito fallimento in Champions League. Dove, tra le altre cose, dai quarti in avanti il buon Milan ha perso pure i galloni da titolare. Finendo, si vocifera, nella lista dei cedibili.
L’ex numero 37 almeno – minimo sindacabile – ha vinto la Ligue 1. Dopo le tragicomiche ombre della passata stagione (gli infortuni, le reti sbagliate e quelle negate ai colleghi – ogni riferimento alla finale di Champions è puramente intenzionale) a Roma Lukaku si è dimostrato ancora una volta grande con le piccole e piccolo con le grandi. Sedotto e abbandonato da Milan e Juventus, dopo le rinnegate parole d’amore post Istanbul, il centravanti dello scudetto 2020/21 ha fallito anche in giallorosso. Venti centri in linea di massima sarebbero anche un buon bottino, è vero. Il problema è che quando contava davvero – contro l’Inter, nei derby, nella semifinale di Europa League – Big Rom ha dato il peggio di sé. Sparendo praticamente ogni volta dal campo.
Ribadiamo quanto scritto in un recente editoriale: nessuno è più importante dell’Inter. Anzi, a quanto pare chi – per un motivo o per un altro – decide di cercare maggior fortuna altrove deve scontare un antipatico contrappasso. Tu chiamali se vuoi, scherzi del destino.