In occasione della pausa per gli impegni delle nazionali abbiamo intervistato Filippo Del Prete di Italian Jersey Collector, punto di riferimento europeo del collezionismo sportivo
Filippo Del Prete, classe 1989 dalla ridente cittadina di Rimini. Grande tifoso interista e grandissimo collezionista di maglie da calcio. Parlaci del tuo progetto Italian Jersey Collector.
Il progetto Italian Jersey Collector nasce ufficialmente nel 2020, ma sono almeno 15 anni che colleziono maglie da calcio. Ma non solo: se è vero che mi sono fatto conoscere sui social per le divise da gioco, le mie memorabilia comprendono anche canotte da basket e palline da tennis autografate. Sportivamente parlando sono un collezionista a 360°. Prediligo tutto ciò che è stato indossato (o al limite preparato) in quanto trattasi di modelli diversi da quanto si può trovare negli store. Piccoli ma importanti dettagli che aggiungono valore – anche in termini economici – in base alla squadra, al giocatore o alla partita. Un semplice hobby nel giro di un anno e mezzo si è trasformato in un vero e proprio lavoro.
Com’è iniziata questa avventura?
Dobbiamo tornare indietro alla stagione 2007/08, ovvero quando militavo nella Primavera Rimini. Capitava durante la settimana di venire aggregato alla prima squadra – allora in Serie B. Ecco, le mie prime magliette mi venivano regalate proprio da quei ragazzi più grandi che in cadetteria si scambiavano la divisa con i giocatori avversari. Inizia in questo contesto la “bella malattia” del collezionismo.
Italian Jersey Collector, non solo memorabilia…
Italian Jersey Collector, la “bella malattia” del collezionismo
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La maglietta, soprattutto per il tifoso, ha un valore del tutto particolare. Una portata – per così dire – quasi sociale. Ci sono poi giocatori che in particolar modo sono rappresentativi di una specifica casacca. Nella tua collezione prediligi la squadra o il calciatore?
È inutile nasconderlo, al cuor non si comanda: ho un debole particolare per le maglie dell’Inter. Poi insomma, a mio avviso le casacche vintage – anni ‘90 diciamo – hanno tutte un fascino particolare. Sì, sono le più belle. Ovviamente apprezzo anche le nuove produzioni: grazie alle mie collaborazioni con società professionistiche e con giocatori più o meno famosi ho la possibilità di rinnovare continuamente la mia collezione.
Quante maglie conta la tua collezione? Quelle a cui sei più affezionato?
Al momento siamo intorno alle 500 maglie. Come ti dicevo poc’anzi, particolarmente importante è la “sezione Inter”, se così vogliamo chiamarla. Della Beneamata ne ho circa 150. Ci sono ormai affezionato, non a caso sono le uniche che ho deciso di non rivendere.
Progetti per il futuro?
Sicuramente continueremo le collaborazioni già intraprese con società professionistiche, sponsor tecnici e grandi marchi. Lavoreremo sia sui social che offline. Su Instagram, ad esempio, abbiamo oltre centodiecimila follower. Ma ci facciamo conoscere anche grazie YouTube e TikTok. Ormai siamo diventati un punto di riferimento europeo: in tanti mi contattano dall’estero, anche solo per semplici informazioni. Come si suol dire, squadra che vince non si cambia. Porteremo avanti di pari passo sia il lato collezionistico sia tutto ciò che possa riguardare le novità.