Tutto può iniziare laddove tutto iniziò a franare. L’incubo – zero tituli – può finire laddove i fantasmi di un’annata senza trofei si materializzarono per la prima volta dopo un lustro di vacche grasse. Nelle notti d’oriente l’Inter archivierà per una settimana la pratica Serie A per concentrarsi sul primo titolo della stagione, quella Supercoppa malamente sfuggita ad inizio anno solare.
Lo Special One, il Demone e… Cristian Chivu?
Ma facciamo un passo indietro. Sia per Simone Inzaghi che per un certo José Mourinho – gli ultimi due ad affermarsi in un ciclo vincente e ad essere arrivati in fondo nella Grande Europa da queste parti – la prima vittoria messa in bacheca fu proprio una Supercoppa italiana. Nel gennaio 2022 un guizzo di Alexis Sanchez all’ultimo respiro frustò le ambizioni della sempre odiata Juventus, mentre nell’agosto 2008 la prima Inter dello Special One superò la Roma – eterna duellante di quei tempi – ai calci di rigore.
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A proposito di avversari: Cristian Chivu ha l’imbarazzo della scelta. Venerdì sera Lautaro e soci si troveranno davanti il Bologna, squadra che nell’ultimo periodo è costata ai nerazzurri qualcosa come uno scudetto e mezzo (in meno nella bacheca). Storie di asterischi e punti sanguinosi persi all’ultimo respiro. Da cancellare al più presto.
Così, se i suoi uomini dovessero rispettare le aspettative, lunedì prossimo una tra Milan e Napoli. Ovvero le due compagini ai quali i rossoblu hanno gentilmente offerto il paio di sgambetti tricolore poco sopra citati. Correva l’anno 2022 nel caso dei rossoneri, storia freschissima per quanto riguarda i partenopei.
Inter, il peso specifico della Supercoppa italiana
Non è un campionato, non è nemmeno la tanto bistrattata Coppa Italia. Se viene considerata il terzo trofeo nazionale per importanza un motivo ci sarà. Eppure per l’Inter la Supercoppa italiana, almeno in questo passaggio storico, in questa annata da tutti considerata di transizione, potrebbe assumere un peso specifico del tutto particolare.
Alzare per la nona volta l’EA SPORTS FC Supercup – questo l’orrendo nome commerciale – significherebbe infatti pompare una bella iniezione di autostima all’interno di un gruppo che solo ora (è bastato ascoltare nel tempo le conferenze di mister Chivu) sta finendo di smaltire le tossine dell’ultimo nefasto mese di maggio. Superare poi sul campo – anche se in un contesto diverso – una delle due dirette avversarie ad oggi più accreditate per lo scudetto 2025/26, curerebbe in maniera (forse) definitiva il fastidiosissimo mal da big match. Si metterebbe quindi pressione su un Antonio Conte meno lucido del solito e farebbe tornare al pettine molti dei nodi – leggere alla voce rosa tecnicamente più povera rispetto alla concorrenza – con i quali Massimiliano Allegri deve far fronte ogni domenica.
Vincere aiuta a vincere, non è una frase fatta: ecco perchè per l’Inter la Supercoppa italiana è già il trofeo più importante della stagione.



