Inter-Stella Rossa, secondo impegno stagionale europeo, finisce con un rotondo 4-0. De Vrij e soci fanno il loro dovere, ma…
Champions League, buona (anche) la seconda. Senza troppi affanni l’Inter supera la Stella Rossa di Belgrado, dominatrice del campionato serbo da ormai sette anni, e – in attesa che si concluda la giornata – si porta nelle parti alte del girone unico. È stata una gara piacevole quella di San Siro, disputata contro una squadre che – lontanissima dai tempi della Coppa dei Campioni 1990/91 – ha dimostrato qualche buona individualità tecnica (sentiremo nuovamente parlare del fantasista classe 2007 Andrija Maksimovic) e grosse lacune a livello di collettivo.
Tante le note positive. Per la prima volta in stagione le rotazioni di mister Inzaghi portano i frutti sperati. Nel mezzo ottima prova per Mkhitaryan e davanti bene la strana coppia formata da Taremi e Arnautovic. Entrambi si sono sbloccati, ma non tutto è nelle loro reti. L’iraniano ha impreziosito il gettone propiziando seconda e terza marcatura, l’austriaco ha convinto per idee e spirito di sacrificio – da segnalare un importante ripiegamento a risultato ancora in bilico. Dietro Pavard ha concluso in crescendo mentre De Vrij è tornato – speriamo non solo per una sera – su livelli “contiani”. La porta di Sommer è rimasta inviolata e non si sono registrate sofferenze sulle palle inattive.
Inter-Stella Rossa: porta inviolata, ma…
Inter-Stella Rossa, e tutto va come deve andare. Anche se…
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Ma siam fatti così, crediamo sia giusto trovare il pelo nell’uovo. Ancora una volta infatti nelle transizioni negative la squadra si è fatta trovare sistematicamente sbilanciata, con troppi uomini al di sopra della palla, lasciando agli avversari campo per contropiedi potenzialmente pericolosi. Che si tratti di vecchi meccanismi da ritrovare o, al contrario, di nuove direttive tattiche ancora da assimilare – atteggiamento ancora più aggressivo del solito? – poco importa. Sono difetti che, anche in ottica italiana, vanno limati al più presto.
Adesso testa al campionato. Con un turno potenzialmente favorevole a Napoli e Juventus (impegnate rispettivamente contro Como e Cagliari) servirà la miglior Inter per battere l’ottimo Torino di questo avvio di stagione. In quest’ottica Dimarco e Thuram hanno potuto rifiatare. Sgambata salutare concessa invece ad Acerbi, Frattesi e Lautaro. Proprio il capitano ha dato continuità alla doppietta di Udine: sempre più simbolo di questa Inter ha prima segnato per poi lasciare l’opportunità dal dischetto al numero novantanove. Il Toro argentino è tornato, ora non resta che incoranare… il Toro granata.