Dejan Stankovic, attuale tecnico Samp, riavvolge il nastro agli anni all’Inter ricordando di aver fatto la storia a Milano con Mourinho.
Un Dejan Stankovic nostalgico degli anni d’oro ha parlato in un’intervista al quotidiano Corriere dello Sport. L’ex centrocampista di Stella Rossa, Lazio e Inter ha parlato anche del periodo in nerazzurro. L’attuale tecnico della Sampdoria afferma in particolare come egli abbia avuto due pinti di riferimento a Milano. Il connazionale e all’epoca vice-allenatore Sinisa Mihajloviće José Mourinho. Dice sui due allenatori:
Quando Sinisa arrivò all’Inter, molti storsero il naso perché dicevano che era amico di Mancini. In poche partite lui fece cambiare opinione a molti scettici. Le sue punizioni erano precedute dal pubblico che gridava il suo nome
Dejan Stankovic, inoltre, spende due parole per il suo “maestro” José Mourinho, che riuscì a farlo rendere in campo anche a un’età piuttosto avanzata. Al momento del suo arrivo in nerazzurro, Deki era già in là con gli anni eppure ammette di essere pienamente realizzato grazie a Mou, che ancora oggi sente e domanda consigli:
All’epoca io avevo già trent’anni. Lui riuscì a far esprimere quel 20/30% che non sapevo di possedere. Lui non manipola giocatori, ma li allena. La sua arma segreta è l’empatia.
Inter, Stankovic su Mourinho: “Resta sempre lo stesso pur adattandosi ai cambiamenti”
Dejan Stankovic, attuale tecnico Samp, riavvolge il nastro agli anni all’Inter ricordando di aver fatto la storia a Milano con Mourinho.
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Nel corso dell’intervista, in particolare, Dejan Stankovic si sofferma su Mourinho, Questo senso d’importanza da parte del giovane allenatore assomiglia quasi a un riconoscimento nei confronti dell’allenatore portoghese, ora alla Roma. Presto i due s’incroceranno alla ripresa del campionato, quando la sua Samp in piena lotta per la salvezza affronterà la Roma dello Special One. Dice di lui:
Che sia il calcio del 2008-2010 o del 2020-2023, Mourinho è sempre lo stesso. E’ vero, si adatta ai cambiamenti ma non perde mai la voglia di vincere pur avendo già vinto tanto. In primo luogo, sa rendersi conto dei giocatori a disposizione e delle loro caratteristiche.
Stankovic, poi, aggiunge un secondo punto forte del suo “maestro” José Mourinho, che resta sempre il suo mentore ancora oggi:
Il secondo asso nella manica di José è quello di prendere i giocatori e di metterli nella condizione di esprimerli al massimo e di farli dare in campo qualcosa di più
