Il presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli, ha elogiato Inter e Napoli, coinvolte in un’avvincente lotta Scudetto che si concluderà all’ultima giornata di campionato. Intervistato ad un evento in memoria dell’ex presidente FIGC, Carlo Tavecchio, Simonelli ha dato le sue impressioni sullo scontro in corso fra le due compagini. In vista di un possibile spareggio, si è parlato anche dell’eventualità di un’ennesima partita nel mezzo tra l’ultima di campionato e la finale di Champions.
LE PAROLE DI SIMONELLI – “Ci siamo trovati in una serie di combinazioni che danno lustro e prestigio al nostro campionato. Quando c’è tutto questo fascino e questa competitività ci sono anche delle scelte da prendere. Credo che abbiamo preso, probabilmente non la migliore in assoluto, ma quella più ragionevole. L’Intento era quello di rimanere nell’ambito delle giornate canoniche, ovvero venerdì, sabato e domenica, facendo giocare venerdì l‘Inter e Napoli che si giocheranno lo Scudetto. Tutto questo anche per avere la possibilità di giocare un ipotetico quanto improbabile spareggio di Lunedì. Per quanto riguarda il luogo deputato in base al regolamento è San Siro perché nella classifica avulsa tra Napoli e Inter, è lo stadio di Milano quello designato ad ospitare il match spareggio“.
San Siro però, per evidenti motivi, non sarebbe teatro di spareggio. Quale potrebbe essere una soluzione?
“Per motivi di ordine pubblico, il Viminale ha vietato sempre le trasferte dei tifosi del Napoli a San Siro negli ultimi 10 anni. Quindi c’è questo pericolo che i tifosi del Napoli possano non assistere alla partita. A questo punto se San Siro non è più disponibile, sarà lo stadio dove è stata giocata la finale di coppa Italia e quindi Roma ad ospitare lo spareggio. Inter e Napoli si sono comportati in maniera elegante facendo pervenire due lettere con i loro pensieri al riguardo che naturalmente non coincidevano soprattutto per la data. La scelta non ha fatto impazzire nessuna squadra. Quanto alla questione stadio e San Siro, l’Inter ci terrebbe certamente, come le spetterebbe da regolamento. Purtroppo non dipende da noi ma dal Viminale e dalle questioni di ordine pubblico“.