L’Inter di Simone Inzaghi deve ritrovare la sua poesia, il suo gioco. Un gioco che anche contro il Napoli è mancato…
E così, il terzo scontro diretto per l‘Inter regala un risultato che non fa sorridere i tifosi. Dopo Millan (sconfitta autolesionista) e Juventus (pareggio doloroso), l’Inter si ferma al pareggio con il Napoli di Antonio Conte. Rispettando alla lettera i suoi programmi (di Conte intendiamo, che cercava a tutti gli effetti un pareggio per andare alla pausa delle nazionali restando in vetta al campionato).
Chi è ottimista penserà alla classifica compressa e al vecchio adagio che vuole “mal comune mezzo gaudio”. Chi è pessimista, giocoforza pensa alle differenze con la stagione scorsa. Per la prima volta quest’anno, a dire il vero, i giocatori nerazzurri sono parsi arrivare puntuali sulla palla, pressando l’avversario non appena avessero perso il possesso palla, proprio come avveniva – a ogni partita, nostalgico ricordo – l’anno scorso. Il problema è che se la difesa si sta riassestando con il ritorno di Acerbi (eroico nell’annullare Lukaku) e una effettiva maggiore concentrazione (la partita contro l’Arsenal in Champions è stato un esame di laurea in questo senso), l’attacco palesa amnesie ormai radicate.
Thuram e Lautaro sono stati innocui. Lautaro è ormai un caso e, già che ci siamo, ci viene da proporre un confronto tra Lukaku, che per cercare di rientrare in forma rinuncia agli appuntamenti della sua nazionale, mentre Lautaro non ci pensa proprio a saltare una partita con l’Argentina.
Inter, la squadra di Simone Inzaghi deve ritrovare il suo gioco…
Inter, Simone Inzaghi deve ritrovare la sua poesia…
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La dura realtà è questa: la matematica dice che siamo ancora lì a lottare per lo scudetto insieme a tante altre squadre. I “segni” del destino – ad esempio, con il rigore sbagliato da Hakan Calhanoglu, una rarità assoluta – dicono però che forse il Napoli ha dalla sua qualche divinità pagana appassionata di calcio. In un affollamento tale (figlio del livellamento delle forze), la coppa della Serie A se la porterà in bacheca chi sbaglierà di meno. E l’Inter, per il momento, sta sbagliando parecchio i passaggi chiave: quelli simbolici. Tutti passaggi che si ripeteranno nel girone di ritorno, e per di più in trasferta: Milan, Juventus e Napoli al rendez vous del 2025 giocheranno in casa.
In formazione non c’è un uomo che risolva con l’inventiva e l’imprevedibilità. L’Inter resta una bella espressione matematica. Ma per superare gli ostacoli serve anche la poesia.