Dopo aver faticato, e non poco, contro il Genoa l’Inter ringrazia l’impresa del Como e si prende il comando della classifica. Un bel paradosso: tirando le somme questo febbraio nero sta volgendo al termine nel migliore dei modi
Il derby ripreso per i capelli, un black-out a Firenze e il secondo tempo da film dell’orrore allo Juventus Stadium. In mezzo il brodino di Inter-Fiorentina e sul finire – in attesa della partita di Coppa Italia di domani sera contro la Lazio – una faticosissima vittoria sul Genoa. Febbraio 2025 è stato senza ombra di dubbio uno dei mesi più difficili della gestione Inzaghi in nerazzurro. Sette punti in cinque gare, una media da Conference League. Eppure, grazie al contemporaneo crollo del Napoli – tre pareggi nelle ultime quattro – Barella e soci hanno chiuso il mese nerissimo in testa alla classifica. Questione di minime lunghezze, un passo davanti agli azzurri, tre nei confronti di un’Atalanta che sembra rientrata nella lotta scudetto.
Ma in questo snodo della stagione ogni particolare diventa importante. In primo luogo per la testa. Sì perché se è vero che per antonomasia chi insegue fa sempre meno fatica, l’Inter – almeno in Italia, per i valori espressi nell’ultimo anno e mezzo – è obbligata a vincere. E allora, quasi per assurdo, ritrovarsi là davanti toglierà un bel po’ di pressione. In cima diventa tutto più chiaro, a patto di non soffrire di (inaspettate) vertigini.
L’Inter supera un mese nero nel migliore dei modi
Inter, sei stanca. Ma se ti trovi in testa dopo un febbraio così…
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Ci sono poi le questioni di campo – e non potrebbe essere altrimenti. Cosa vuol dire giocarsi Napoli-Inter con la testa davanti? Evitiamo di parlare dei due risultati su tre, perché non sarebbe l’atteggiamento di chi – unica in Italia – ha ancora pretese di correre su tre fronti. Ma, a meno che si accontenti di rimanere agganciata al treno di testa, la compagine allenata da Antonio Conte a un certo punto dello scontro diretto dovrà spingere sull’acceleratore. Ovvero sbilanciarsi e offrire tutto quel campo di cui ha bisogno l’Inter per esprimersi al meglio.
Una caratteristica che, per esempio, finora è sempre costata cara all’Atalanta. L’altra nerazzurra è davvero rientrata nello lotta scudetto? Sicuramente nei numeri, un po’ meno se andiamo a vedere il calendario: Juventus, Inter, Fiorentina, Lazio, Bologna, Milan. Leggere tutto d’un fiato, rende meglio l’idea: esatto da qui a metà aprile praticamente tutte le squadre che lottano (almeno) per un posto in Europa.
C’è poi un terzo aspetto, legato allo spogliatoio. O all’ambiente in generale. A Napoli l’entusiasmo si è giocoforza raffreddato – ecco, vediamo di non far riaccendere la fiamma. A Bergamo, invece, qualche problema tra Gasp e il gruppo squadra “sembra” essere venuto fuori. E l’Inter? I campioni d’Italia sono stanchi, recentemente hanno pure peccato di presunzione. Le critiche – anche da queste pagine – sono arrivate copiose. Ma guardate la foto di copertina, soffermatevi sugli occhi rabbiosi del Capitano. La fame è tornata quella dei tempi migliori. E l’appetito si sa, viene mangiando…