Nella serata di ieri l‘Inter Primavera si è laureata campione d’Italia per l’undicesima volta nella sua storia. Al Viola Park di Bagno a Ripoli, in un impianto interamente tinto dei colori di casa, i ragazzi di Andrea Zanchetta superano la compagine di Daniele Galloppa con un perentorio 3-0.
Nerazzurri in campo con il 4-3-3: Calligaris in porta a comandare la difesa a quattro, schierata – da destro verso sinistra – con Aidoo, Re Cecconi, capitan Alexiou e Cocchi. Nel mezzo Topalovic – fresco d’esordio in Serie A nell’ultima giornata di Como – Bovo e Berenbruch. Davanti tridente composto da De Pieri, Spinaccé e Mosconi. Rispondono i toscani con il 3-5-2.
Dopo un primo quarto d’ora di studio, la contesa si sblocca al minuto ventuno. Da azione d’angolo il centrale difensivo Re Cecconi centra il montante alto, Mosconi è il più lesto ad arrivare sulla sfera ma la zampata è respinta dalla difesa della Fiorentina. La quale, però, non riuscendo a scacciare il pallone dalla propria area, viene punita da Bovo, lesto a ribadire in rete.
Cresci bene giovinezza: l’Inter Primavere si laurea campione d’Italia
La partita si accende: un paio di occasioni per parte e poi vola qualche cartellino giallo. Si va sul riposo sullo 0-1 e nella seconda frazione i padroni di casa sembrano decisi a rimettere la posta in parità (traversa al cinquantaquattresimo). La partita rimane così aperta, almeno fino a dieci giri di lancette dal termine. Cocchi è caparbio nel lavorare un pallone non precisissimo di Berenbruch: la sfera torna nei piedi della stessa mezzala che con il mancino morbido sigla la rete del raddoppio.
Ci penserà quindi Lavelli, da poco subentrato a Spinaccé, a chiudere definitivamente ogni discorso con la terza rete di serata, marcatura di pregevole fattura. Piccoli nerazzurri crescono e – soprattutto – vincono. Questa sera tocca ai loro fratelli maggiori: per uno scudetto vinto c’è una Champions League ancora tutta da conquistare.