La sensazione è questa: ogni volta che l’Inter esce sconfitta dal campo è per colpasua e non merito della Juventus e di altri…
Non così. E questo “non così” è il mantra negativo di tutta la stagione. Perché non una delle (poche) sconfitte subite dall’Inter in questa stagione si devono al motivo che sarebbe più elementare in una competizione sportiva: aver incontrato un avversario più forte.
Ogni passo falso dell’Inter si deve a sé stessa: alle proprie amnesie, ai propri voltafaccia all’interno di una singola partita (come nell’ultima partita a Torino: dominanti nel primo tempo, con pali a ripetizione, occasioni da goal clamorose, la Juventus schiacciata nella propria metà campo; scarichi, lenti e passivi nel secondo tempo), ai propri atteggiamenti di sufficienza, ai propri sprechi, alla propria presunzione. Mai, dicasi mai, all’aver incontrato un avversario più forte.
Perché in Italia non esiste. E perché in Europa quest’anno non è ancora stato incontrato.
L’Inter uscita sconfitta dallo Stadium ha due principali responsabili: Lautaro Martinez (peggiore in campo, autentico dilapidatore di occasioni banali e, per di più, a rischio squalifica per le bestemmie incivili urlate all’uscita dal campo) e Simone Inzaghi, che se avesse sentito le invocazioni urlate da tutti i tifosi interisti nel mondo di effettuare cambi a centrocampo nel secondo tempo, sarebbe diventato irrimediabilmente sordo. Il centrocampo che aveva dominato nella prima frazione di gioco, nella seconda arrancava tra errori e ritardi nei contrasti. Era evidente che Mkhitarian o Cahlanoglu andassero sostituiti quanto prima possibile. Ma Inzaghi ha detto: “il gol della Juventus NON era nell’aria”. Incredibile. Chiunque vedesse la partita dello Stadium era di diverso avviso.
Inter, la Juventus è stata dominata però se sbagli…
Inter, ogni sconfitta è colpa nostra e non merito degli altri (e della Juventus)
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La sensazione – urticante per il tifoso nerazzurro – è che l’Inter sia tornata a vestire i panni autolesionisti dell’annata dello scudetto gettato a Bologna. La posizione in classifica è ancora ottima, le chance di conquistare qualche titolo sono ancora in campo.
Ma i giocatori sono stanchi, le partite sono troppe, Inzaghi deve trovare soluzioni inedite per gestire forze e risultati. Vincere in casa col Genoa e vincere a Napoli sarebbe il vero riscatto.
Non abbiamo il privilegio di poter sentire cosa si dicono i giocatori dell’Inter nello spogliatoio: se anche solo uno riuscisse a intimare ai compagni “ora o mai più”, saremmo già soddisfatti.



