Inter-Napoli finisce 1-1: il pareggio come un passaggio del testimone in chiave scudetto. Un mezzo passo falso fisiologico, ma ora – in campo e sul calciomercato – non si può più dormire
Apre Darmian sul finire della prima frazione, pareggia Juan Jesus – con il classico gol dell’ex – su un’altra dormita (dopo quelle di Madrid) della difesa nerazzurra. L’Inter si vede così rosicchiare due punti dai cugini del Milan, arrivando comunque alla pausa per le nazionali con un rassicurante +14 in classifica. Ecco perché, nonostante il mezzo passo falso, Inter-Napoli può essere letta come un passaggio del testimone in ottica scudetto. Nessun dramma quindi, ma la gara con i partenopei ha certificato che lo smalto degli uomini di Inzaghi non è fisiologicamente quello di un mese fa.
Dopo aver passato tutta la stagione con il numero zero alla voce “gol subiti nell’ultimo quarto d’ora” nel giro di pochi giorni la Beneamata viene bucata due volte a ridosso del triplice fischio. Ovvio, la zuccata del centrale brasiliano – lasciato colpevolmente solo da Dumfries – non è così sanguinosa come la girata di Depay. Ma ci offre comunque una paio di interessanti riflessioni.
Inter-Napoli, passaggio del testimone in ottica scudetto
Inter-Napoli, passaggio del testimone. Ora è vietato dormire sugli allori
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Punto primo, vietato abbassare la guardia. Sulla falsariga delle ultime partite, l’Inter ha condotto un buon primo tempo. Ma giocando al piccolo trotto. Una volta in vantaggio – come contro Genoa, Bologna e Atletico Madrid – i nerazzurri hanno preferito gestire il risultato piuttosto che continuare a martellare l’avversario. Scelta se vogliamo saggia, se le gambe non girano come dovrebbero e la testa non può essere libera come a inizio stagione. Il problema è che l’atteggiamento, premiato dal risultato contro le compagini rossoblù, nelle ultime uscite sembra essersi tramutato in eccesso di prudenza. Situazioni che hanno rimesso in partita sia i colchoneros che gli ormai ex campioni d’Italia. Calendario alla mano (Empoli, Udinese e Cagliari) di qui al 21 aprile – giorno del derby – bisognerà ritrovare la ferocia dei tempi migliori.
Inter-Napoli come passaggio del testimone, dicevamo. Ecco la stagione nerazzurra sembra ricalcare quella del tricolore azzurro. Ottima partenza, allungo decisivo tra gennaio e febbraio, calo psico-fisico arrivato in concomitanza con la fase ad eliminazione diretta della Champions League. Ora, al di là di ogni scaramanzia, probabilmente arriverà un altro scudetto con diverse giornate d’anticipo – magari proprio con il Milan. Ecco, lo stesso Napoli ci ha dimostrato che se da un lato ci vuole tanto per costruire un castello, basta poco per farlo crollare (un cambio di allenatore, pedine fondamentali non sostituite a dovere). Ora, conosciamo il modus operandi della proprietà sinica: prima vendere per poi comprare. E non sapendo – o non potendo – cogliere le occasioni a volte si rimane fregati. Parola d’ordine? Vietato dormire sugli allori. Oggi in campo, domani nei meandri del calciomercato.