La bandiera dell’Inter Marco Materazzi è stata intervistata da Rio Ferdinand, vecchia colonna del Manchester United
Dici Marco Materazzi e pensi all’Inter. Ma, ovviamente, anche alla Nazionale italiana. Tra azzurro e nerazzurro lo storico numero 23 della Beneamata è stato recentemente intervistato dal ‘Rio Ferdinand Present’, programma appunto condotto dall’ex difensore di West Ham e Manchester United. In particolar modo il campione del mondo 2006 – nella finale contro la Francia segnò durante i tempi regolamentari e realizzò uno dei cinque rigori finali – si è soffermato sui grandi personaggi del mondo del calcio incontrati durante la carriera. Ma andiamo con ordine.
Parole al miele – e non poteva essere altrimenti – quelle di Matrix per Mourinho, condottiero del Triplete interista. Una persona “autentica” e “molto intelligente”, a detta del quarantuno volte nazionale azzurro: “se ti vedeva giù perché giocavi poco ti scriveva”. La totale considerazione del gruppo nel suo insieme come segreto di quella grande Inter. E infatti, nonostante una concorrenza spietata (Lucio, Samuel, Cordoba, Chivu), nel 2010 Materazzi – non proprio un ‘titolarissimo’ – giocò sia l’ultimo atto di Coppa Italia che la gara di Siena decisiva per lo scudetto. Senza dimenticare le battute concesse nella gloriosa finale Champions del Bernabeu.
Ancora qualche anedotto sullo Special One. Dal primo approccio, con la squadra “spaventata” ma rassicurata da quel “non siamo in chiesa” fino alla profezia in un colloquio con Zlatan Ibrahimovic, desideroso di far le valigie e imbarcarsi sull’aereo destinato a Barcellona. “Senza di te vinceremo tutto, ricordatelo” (e così fu). A proposito dell’attuale consulente milanista e partner operativo di RedBird Capital: “è il migliore giocatore se vuoi vincere un campionato, non per la Champions”.
La bandiera dell’Inter Marco Materazzi: “Ronaldo? Come Messi e CR7 insieme”
Inter, Materazzi si racconta: Mourinho, Ibrahimovic, Zidane. Ma il più forte…
Secondo Materazzi, infatti, sono stati altri i giocatori della sua generazione capaci di fare la differenza in una gara secca. Cita due storici avversari come Kakà e Shevchenko, ma – soprattutto – Ronaldo. Spiega sul Fenomeno brasiliano: “il migliore con cui ho giocato. A mio parere CR7 e Messi insieme”.
Dal nerazzurro – cinque scudetti, quattro volte la Coppa Italia e altrettante la Supercoppa nazionale, una Champions League e una Supercoppa del mondo per club – all’azzurro. Marco Materazzi, insieme a Fabio Grosso, altra vecchia conoscenza interista, è il volto della vittoria mondiale nel 2006. Scontata, da parte dell’intervistatore inglese, la domanda sull’ormai iconica testata di Zinedine Zidane. Il nostro risponde chiaramente: “preferisco essere ricordato per i due goal segnati in finale. Gigi Riva (primatista per reti in azzurro e allora team manager della Nazionale, ndr) mi disse che avrebbe barattato quei due gol con tutti quelli che aveva segnato in carriera”. Se siamo stati tutti pazzi per Materazzi un motivo dev’esserci pur stato…