Durante Inter-Genoa la Curva Nord Milano ha protestato in maniera pacifica, entrando al 30′ del primo tempo
Inter-Genoa è stata anche la partita della protesta della Curva Nord Milano. Il tifo organizzato nerazzurro ha scelto di non entrare per il fischio di inizio della partita delle 20:45, ma di prendere posto nella parte bassa della Curva dal 30′ del primo tempo. Per una protesta pacifica e silenziosa. Che ha fatto rumore per i motivi sbagliati.
Una protesta contro il divieto di portare bandiere, tamburi e megafoni arrivato in seguito agli scontri e ai daspo dopo Inter-Juventus. Una protesta che, precisa la Curva Nord su Instagram, è stata pacifica e che non ha impedito in alcun modo a chi volesse farlo di entrare comunque nel Secondo Anello Verde:
BASTA STRUMENTALIZZAZIONI, IERI PROTESTA CIVILE PER I NOSTRI DIRITTI
ancora una volta veniamo additati, per opportunismo mediatico, con condanne per comportamenti che non abbiamo avuto. Ieri è stato rivolto un semplice invito ai frequentatori della parte bassa della Nord di attendere 30 minuti prima di accedere ai propri posti con lo scopo di dar maggior visibilità alla protesta. Nessuna prepotenza nessuna violenza e ci siamo rotti il cazzo di veder sempre stampa e tv condannare gli ultras a prescindere invece di contribuire a tutelare i diritti dei tifosi.
Inter, la protesta pacifica della Curva Nord
Inter, la Curva Nord non ci sta: protesta pacifica e legittima
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La protesta è stata legittima e, soprattutto, pacifica. Un atto di migliaia di tifosi che hanno scelto la via del silenzio per far sentire il proprio dissenso verso la situazione che si è venuta a creare. Che, invece, è stata condannata da una parte della stampa. Una scelta che ha portato a mezzora di silenzio a San Siro e, poi, all’esplosione dei cori, coincisi – non a caso – con il goal di Kristjan Asllani.
Dalla Curva Nord, è importante precisare, non è arrivato un obbligo di non entrare, ma un invito a non partecipare al tifo per mezzora. E, qualora, in modo legittimo, qualcuno avesse voluto assistere alla partita fin da subito, un invito a mettersi nella parte alta della Curva. Come, poi, è successo dato che, prima del 30′, la parte alta (dalla seconda transenna) era piena di tifosi, come può testimoniare chi era presente a San Siro negli altri settori e proprio in Curva. E come riportato dal comunicato della pagina Facebook Supertifo:
SE QUESTA E DEONTOLOGIA …
Inter-Genoa, una curva intera (quella nerazzurra) protesta per la privazione del proprio diritto all’impiego degli strumenti del tifo e delle restrizioni imposte pregiudizialmente e la stampa che fa? Invece di dar visibilità ad una legittima protesta messa in atto da migliaia di persone, da voce ad una singola persona che si è sentita a disagio per non aver potuto assistere a parte dell’incontro e usa epiteti tutti da dimostrare !!! Se questa è la correttezza deontologica che i mezzi di comunicazione avrebbero il dovere di garantire a lettori e spettatori ci viene da pensare che non viviamo certo in uno stato di libertà. Per correttezza verso chi ci legge noi si abbiamo verificato e contattato diverse persone presenti in curva ieri. Tutti hanno asserito la stessa cosa ovvero come dalla Nord sia arrivato un semplice invito ad astenersi dal tifo ed attendere ad accedere per qualche minuto senza forzature o prepotenze. Inoltre ci è stato riferito che per ulteriore scrupolo, a tutela di chi avesse comunque voluto assistere a primi minuti di gioco, era stato anche rivolto invito a posizionarsi nella parte alta della curva in attesa di tornare al proprio posto abituale.
Ci auguriamo che in futuro certi opportunismi mediatici cessino e si torni un giorno a dar notizie complete e soprattutto a dare il giusto spazio a chi combatte legittime battaglie per i propri sacrosanti diritti.