In attesa della Champions League, l’Inter si allunga il campionato. E già, perché dopo l’importantissima vittoria del Napoli a Lecce – unico ostacolo “motivato” rimasto tra i partenopei e lo scudetto – con la testa già al Barcellona, la buccia di banana, gialla proprio come la maglia dei butei, poteva essere dietro l’angolo. Invece le riserve della Beneamata (o meglio, i ragazzi prossimi ai saluti insieme a qualche titolare aggiunto) hanno fatto il loro dovere. Inter-Hellas Verona finisce 1-0: basta il rigore di Kristjan Asllani a inizio gara per riportarsi a meno tre dalla banda allenata da Antonio Conte.
Gara che ha confermato la striscia storica dei precedenti. Praticamente inoperoso Josep Martinez – ma era da metà marzo che la porta nerazzurra non chiudeva inviolata. Più che sufficiente il (poco sollecitato) trio difensivo, così come Darmian. Bene Zalewski, ha voglia e si vede: sarebbe da rivalutare al 100% della condizione. Oltre alle buone notizie ricevute dal regista albanese, meglio Frattesi del compassato Zielinski. E davanti se Arnautovic non brilla, Correa conferma ogni cattiva impressione. Ovviamente, visto l’undici iniziale di Inter-Hellas Verona si fa presto a fare i conti della serva per trovare la formazione anti-Barça. A proposito dei blaugrana: vittoriosi sul campo del Valladolid, hanno comunque avuto bisogno di qualche titolarissimo.
Dopo Inter-Hellas Verona
Ma torniamo al campionato. Ora, realisticamente parlando, sotto al Vesuvio possono mettere in ghiaccio lo spumante. Al Napoli servono sette punti in tre gare: basterebbe solo mettere sul piatto le motivazioni dei partenopei contro quelle delle tre avversarie (Genoa, Parma e Cagliari), tutte praticamente già salve – ducali e sardi non ancora in maniera matematica. Difficile anche solo ipotizzare un mezzo passo falso: ne servirebbe due. Con una sconfitta azzurra, invece, si andrebbe allo spareggio. A patto che l’Inter tra Torino, Lazio e Como si prenda il bottino pieno. Senza illusioni, ma finché c’è vita…